Un cannone ad acqua, manovrato dalla AI, intellgenza artificiale, sarà l’arma vincente nelle future guerre nei mari del Sud. Ah, l’avesse avuto Sandokan, invece delle scimitarre! E forse farebbero bene gli ucraini a correre in Cina prima dei russi per farsi vendere i segreti della nuova arma. Niente munizioni, costi quasi zero. I militari di tutto il mondo dovrebbero precipitarsi a studiare i possibili sviluppi. Chissà se qualcuno a Leonardo ci sta pensando.
Le potenzialità del cannone ad acqua sono evidenziate dal South China Morning Post, dopo che un articolo della Reuters aveva riferito dlle aqioni ostili attuate dai cinesi nelle acque che Pechino considera suo territorio.
Le azioni della Cina nel Mar Cinese Meridionale, scrive l’agenzia globale, sono un esempio del tentativo di conquistare spazio territoriale con la forza e stanno destabilizzando la regione, ha detto martedì un alto ammiraglio americano.
Le Filippine e la Cina hanno avuto una serie di scontri marittimi, compreso l’uso di cannoni ad acqua, e accesi scambi verbali che hanno suscitato preoccupazione per un’escalation in mare.
L’ammiraglio John Aquilino, comandante del comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti, ha dichiarato in un discorso al think tank Lowy Institute di Sydney che le azioni della Cina contro le Filippine, in particolare a Second Thomas Shoal, sono “pericolose, illegali e stanno destabilizzando la regione”.
Stephen Chen da Pechino per il SCMP la vede dall’angolo opposto. “Sottomettere il nemico senza combattere”: come il potente cannone ad acqua cinese cambierà le regole del gioco nel Mar Cinese Meridionale, è il titolo.
Il cannone ad acqua controllato dall’intelligenza artificiale, sviluppato da ricercatori cinesi, può colpire bersagli con un errore di soli due metri in condizioni difficili. Rappresenta miglioramento fra il 33 e il 54 per cento di miglioramento rispetto ai tradizionali cannoni ad acqua e potrebbe aiutare la Cina durante gli scontri nelle acque contese.
Il primo cannone ad acqua “intelligente” al mondo, controllato dall’intelligenza artificiale (AI), è stato sviluppato da ricercatori nella Cina centrale – e potrebbe portare l’arma non letale a nuovi livelli. Pechino considera sempre più le armi vitali per rafforzare la propria presa sulle acque contese, riducendo allo stesso tempo le probabilità di scontri armati.
Secondo alcuni ricercatori della guardia costiera cinese, l’uso di idranti nelle controversie nel Mar Cinese Meridionale è destinato ad aumentare in frequenza e intensità, modificando potenzialmente le regole del gioco in questa regione sensibile.