Carolina Bottari piange Orazio Conte: “Non voleva venire a Tunisi. Temeva Isis”

Carolina Bottari piange Orazio Conte: "Non voleva venire a Tunisi. Temeva Isis"
Carolina Bottari piange Orazio Conte: “Non voleva venire a Tunisi. Temeva Isis”

TUNISI –  Orazio Conte in crociera in Tunisia non voleva andarci. Era preoccupato per l’Isis. E’ stata la moglie Carolina a convincerlo, dice lei stessa con il rimorso del poi a Marco Imarisio del Corriere della Sera. E adesso rimpiange quella decisione, con il senso di colpa che si ha verso i cari che muoiono, quando non si ricorda che i vivi li si tratta da vivi.

Lei, Carolina Bottari, impiegata all’ufficio Patrimonio del Comune di Torino, nell‘attentato terroristico al Museo del Bardo è stata ferita ad una gamba e ad un braccio: una pallottola le ha spezzato il gomito. Ricoverata in un ospedale della periferia di Tunisi, ha saputo della morte del marito con la prima colazione. Un medico tunisino glielo ha detto così, mentre faceva le medicazioni. La psicologa italiana dell’unità di crisi della Costa Crociere è arrivata solo nel pomeriggio. L’idea era quella di dirlo a Carolina quando fossero arrivati gli altri parenti. Ma a Tunisi hanno deciso altrimenti.

Carolina piange, e non per le ferite. Forse una parte di lei già lo sapeva. Certamente lo temeva. Si era resa subito conto che si trattava di un attacco serio, quel mercoledì mattina. Aveva chiamato aiuto e urlato al telefono che c’erano dei corpi in terra, “ci stanno ammazzando”.

Quando l’hanno portata in ospedale, a pezzi anche fisicamente, aveva perso di vista suo marito. Non sapeva se fosse vivo, ferito, fuggito, morto. Ora sa, e l’ha saputo in un modo brutale, che si aggiunge alla brutalità della notizia. Lei vuole andare via. Accusa i tunisini: “Ci hanno traditi, non hanno saputo proteggerci”. Presto tornerà in Italia. Porterà con sé tanti rimorsi, a volte più forti dei ricordi.

 

 

 

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