Central Park Five, si dimette la pm che accusò i cinque afroamericani condannati ingiustamente Central Park Five, si dimette la pm che accusò i cinque afroamericani condannati ingiustamente

Central Park Five, si dimette la pm che accusò i cinque afroamericani condannati ingiustamente

Central Park Five, si dimette la pm che accusò i cinque afroamericani condannati ingiustamente
Central Park Five, si dimette la pm che accusò i cinque afroamericani condannati ingiustamente

NEW YORK – La procuratrice americana Elizabeth Lederer, pm principale nel processo dei Central Park Five, caso ripreso nella nuova serie When They See Us prodotta da Netflix, ha rassegnato le dimissioni come docente dalla Columbia Law School. Dura accusatrice nella realtà, nella serie tv la Lederer – interpretata da Vera Farmiga – esprime dubbi sulla colpevolezza dei ragazzi. 

Gli adolescenti del caso Central Park Five erano quattro neri e un sudamericano, furono ingiustamente accusati di aggressione e stupro di una donna a Central Park la sera del 19 aprile 1989 dopo essere stati costretti a confessare e solo nel 2002, quando il vero colpevole ammise di aver stuprato la jogger, furono revocate le condanne e ritirate le accuse nei confronti dei cinque giovani. 

La Black Students Organization della Columbia University aveva lanciato una petizione affinché la Lederer fosse licenziata e il New York Times ha riferito che il preside ha inviato una mail agli studenti comunicando le dimissioni della docente. 

La Lederer ha motivato la sua decisione affermando che la serie Netflix ha “riacceso una dolorosa – e vitale – conversazione nazionale sulla questione razziale, l’identità e la giustizia criminale”, aggiungendo che non sarebbe tornata a insegnare alla Columbia.

Oltre a Elizabeth Lederer, da quando è andata in onda la serie si è dimessa da diversi consigli anche Linda Fairstein, ex procuratore americano coinvolto nel caso. Nel 1989 aveva assistito all’interrogatorio dei cinque ragazzi, condotto da un altro pm e dalla polizia. All’epoca era la principale accusatrice e da allora ha sempre difeso la linea di condotta dell’autorità. 

When They See Us sui social media ha ispirato il movimento #CancelLindaFairstein tra le rinnovate proteste sul ruolo avuto dalla pm. L’8 giugno la Fairstein, che ora è una scrittrice di gialli e autrice di libri per bambini, è stata scaricata dal suo editore.

Ma cosa accadde nel caso Central Park Five? Tra le 9 e le 10 di sera del 19 aprile 1989 30 giovani commisero aggressioni, attacchi e rapine nella zona più a nord di Central Park, a New York. La stessa notte, una donna bianca, Trisha Meili, andò a correre nel parco. La vittima, vicepresidente nel dipartimento di finanza aziendale della banca d’investimento di Salomon Brothers, aveva 28 anni: fu picchiata, violentata e lasciata in fin di vita dietro un cespuglio. Non ricordava niente. 

Raymond Santana, Kevin Richardson, Antron McCray, Yusef Salaam e Korey Wise – allora tra i 14 e i 16 anni – erano stati arrestati e interrogati per sette ore ma non in presenza degli avvocati né dei genitori. Nelle videoregistrazioni i ragazzi ammettevano di aver toccato o trattenuto Meili mentre uno di loro o più, l’avevano violentata. Avevano confessato il crimine – che non avevano commesso – e in seguito ritrattato, sostenendo che le loro ammissioni erano frutto della coercizione della polizia. 

L’interrogatorio del 1989 era stato condotto da un altro pubblico ministero e dalla polizia e da allora diventarono i Central Park Five. Poiché le prove del dna dello sperma trovato sulla scena non corrispondevano a nessuno dei cinque ragazzi, i pm si basarono esclusivamente sugli interrogatori iniziali.

In un’intervista del 2016 con il Guardian, Yusef Salaam ha dichiarato: “Li sentivo mentre picchiavano Korey Wise nella stanza accanto. Mi guardavano come a dire ‘sei il prossimo’”. Dopo due processi, i cinque adolescenti erano stati giudicati colpevoli di reati tra cui tentato omicidio, stupro, aggressione e rapina e condannati da sei a 13 anni di carcere.

Le condanne sono state annullate nel 2002 in seguito alla confessione di Matias Reyes, un ispanico che stava scontando l’ergastolo per altri crimini: ammise l’aggressione, di aver aver agito da solo e il suo dna corrispondeva con quello trovato sulla scena del crimine. Reyes non fu perseguito per l’aggressione alla Meili perché era già intervenuta la prescrizione.

Nel 2015 un giudice statunitense aveva approvato un accordo di 41 milioni di dollari di risarcimento tra i cinque giovani e la città di New York City. I Central Park Five oggi hanno circa 40 anni e quasi tutti si sono trasferiti da New York.

“Siamo stati condannati per il colore della nostra pelle, la gente di noi pensava il peggio. E tutto a causa di importanti newyorkesi, in particolare Donald Trump“, ha dichiarato Salaam. Nel corso della campagna elettorale presidenziale del 2016, la CNN aveva chiesto a Trump di ritirare quanto detto a proposito dei Central Park Five. “Hanno ammesso di essere colpevoli, la polizia che ha condotto l’inchiesta ha dichiarato che erano colpevoli e il fatto che il caso si sia risolto con tante prove contro di loro è scandaloso”, aveva commentato Trump. (Fonte: Bbc)

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