Chastity Patterson Chastity Patterson

Scrive sms al padre morto. Dopo 4 anni la risposta: “Ho perso mia figlia, i tuoi messaggi mi hanno tenuto in vita”

Chastity Patterson
Chastity Patterson (Foto Facebook)

MILANO – “Ciao papà, sono io. Domani sarà un’altra giornata difficile. Sono passati quattro anni da quando sei morto e non c’è giorno che non mi manchi”. Chi perde una persona lo sa. A volte si fanno gesti irrazionali, si conserva il suo numero di telefono come se si potesse, in caso di emergenza emotiva, chiamarla ancora, o scriverle un sms. Come questo. 

Chastity Patterson, americana di 23 anni, lo ha fatto davvero. Per quattro anni, quasi ogni giorno, ha inviato pensieri e aggiornamenti all’uomo che le aveva fatto da padre. E alla fine, al quarto anniversario della sua morte, qualcuno le ha risposto. Nessun miracolo, o forse sì, in un certo senso. Il numero del padre era stato riassegnato, e a quel messaggio è arrivata la risposta di un uomo, un altro padre che aveva perso a sua volta la figlia in un incidente stradale. 

“Ciao tesoro. Non sono tuo padre, ma ho ricevuto tutti i tuoi sms negli ultimi quattro anni. Mi chiamo Brad, ho perso mia figlia in un incidente d’auto nell’agosto 2014 e i tuoi messaggi mi hanno tenuto in vita. Mi dispiace che tu abbia perso qualcuno di così caro, ma ti ho ascoltato nel corso degli anni e ti ho visto crescere più di chiunque altro. È da tempo che mi sarebbe piaciuto risponderti, ma non volevo spezzarti il cuore. Sei una donna straordinaria e mi sarebbe piaciuto che mia figlia fosse diventata come te”.

La storia raccontata da Chastity, quasi una sceneggiatura holliwoodiana, ha fatto il giro del mondo, di questo mondo che più corre e vive di virtualità, più sente il bisogno di un abbraccio. Lei ha postato quegli sms sulla sua pagina Facebook e ha ricevuto migliaia di commenti e quasi trecentomila condivisioni. Naturalmente sono arrivati anche i sospetti di chi dubita della veridicità di una storia troppo dolce per essere vera. E così Chastity ha risposto. E anche la sua risposta ha avuto qualcosa di universale, che va al di là del caso particolare, vero o verosimile che sia. 

“Non ho condiviso questi messaggi per guadagnarci su o perché ero in cerca di un Padre. Se volete prendere qualcosa da questa storia, sappiate che tutti prima o poi sperimentano il dolore e tutti perderanno qualcuno che amano. Nessuno ti può dire come fare i conti con tutto questo e nessuno ti può dire quanto durerà il dolore, ma devi affrontarlo. Io l’ho fatto mandando sms, qualcun altro lo fa scrivendo, visitando una tomba o bevendo, o anche mettendo una foto accanto al letto per sentirsi meno solo. Ma nessuno può giudicare il tuo dolore, perché un giorno anche lui lo sperimenterà e desidererà tornare indietro nel tempo. Per questo ama le persone che hai nella tua vita adesso e di’ loro tutto, perché quando saranno andate via sarà troppo tardi per chiedere loro scusa o raccontare loro come ti senti davvero”.  

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