Chat pedofila, Facebook apre i suoi server ai magistrati italiani

LOS ANGELES – Facebook svela i suoi segreti (e dei suoi utenti) ai magistrati di Milano che indagano su un caso di pedofilia. Per la prima volta l’azienda fondata da Mark Zuckerberg ha dovuto aprire i propri server in California dopo una rogatoria negli Stati Uniti richiesta dal Giudice per le indagini preliminari di Milano, Andrea Salemme.

In questo modo i magistrati milanesi potranno leggere le chat intercorse tra Gianluca Mascherpa e diverse di bambine. L’uomo, un allenatore di pallavolo cinquantenne, è già stato condannato a undici anni per l’adescamento di tre ragazzine usando un falso nickname.

Il materiale, raccolto in un cd, è stato dato dall’autorità giudiziaria statunitense all’ambasciata italiana.

Usando un falso profilo su Facebook col nickname ‘Simoroller’ l’uomo aveva adescato diverse ragazzine, anche minori di 14 anni, e le aveva indotte a spogliarsi e a compiere atti sessuali davanti alla webcam.

L’uomo venne arrestato il 10 marzo 2012. Nell’interrogatorio di garanzia al carcere di San Vittore aveva fatto mettere a verbale di essere disposto anche a sottoporsi a castrazione chimica. Richiesta che, ovviamente, il giudice non aveva in alcun modo potuto prendere in considerazione.

E’ la prima volta che Facebook dà accesso ai propri server centrali in California alla magistratura per andare a recuperare il contenuto delle chat del famoso social network.

Nelle motivazioni del giudice Salemme emerge però che lo stesso gup, non soddisfatto delle indagini degli inquirenti, nel corso del processo con rito abbreviato ha prima disposto una perizia informatica e ha poi inoltrato una ”richiesta rogatoriale all’Autorità giudiziaria statunitense, attraverso il Ministero della Giustizia, con parallelo interessamento del magistrato di collegamento sedente presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma”.

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