Chicago, sparatoria ad un funerale Chicago, sparatoria ad un funerale

Chicago, sparatoria ad un funerale: almeno 14 feriti

Sparatoria durante un funerale a Chicago. Almeno quattordici le persone ferite. 

Un’imboscata al funerale della vittima di una sparatoria a Chicago, nell’area di South Side.

Da un’auto nera sono partiti i colpi d’arma da fuoco verso una piccola folla che usciva da un’agenzia di pompe funebri, dove era radunata per la commemorazione di una vittima di una sparatoria.

Travolti da una pioggia di proiettili i partecipanti alla commemorazione non sono rimasti a guardare e, a loro volta, hanno sparato.

Il bilancio provvisorio è di 14 feriti e almeno 60 colpi di arma da fuoco sparati.

L’auto nera in movimento ha continuato a sparare all’impazzata poi, girato l’angolo, è stata abbandonata e i suoi passeggeri si sono dileguati fuggendo in più direzioni.

La polizia ha fermato un sospettato e lo sta interrogando.

Al momento, scrive la Cnn, non è chiaro il motivo del gesto folle che, comunque, prolunga la scia di sangue a Chicago dove, al 2 luglio, almeno 336 persone sono state uccise.

Trump minaccia invio agenti federali

Una scia di sangue che ha spinto Donald Trump a paventare l’ipotesi di schierare gli agenti federali a Chicago per combattere la criminalità e ripristinare il rispetto della legge.

L’obiettivo del tycoon è restaurare a Chicago e nelle città americane quell’ordine pubblico sfuggito di mano ad amministratori democratici.

Secondo Trump, sarebbero ostaggio della “sinistra radicale”, quella che vuole tagliare i fondi alla polizia e che con una vittoria di Joe Biden rischia di ritrovarsi alla Casa Bianca.

E a Chicago il sindaco è proprio una democratica, l’afroamericana Lori Lightfoot, che all’ipotesi di Trump ha risposto picche.

“In nessuna circostanza consentirò alle truppe di Trump di venire a Chicago e terrorizzare i nostri cittadini”, ha twittato.

L’incidente rafforza però Trump che, nelle prossime ore, rilascerà una dichiarazione sull’Operation Legend per combattere il crimine violento nelle città americane.

L’iniziativa è stata lanciata di recente dal ministro della Giustizia William Barr e prende il nome dal bimbo di 4 anni LeGend Taliferro ucciso a Kansas City. (fonte ANSA)

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