Cile, donne come i mineros: in 33 protestano e scendono in profondità

In 33, tutte donne, sono scese in fondo ad una miniera in disuso del Cile, minacciando uno sciopero della fame sottoterra, per difendere il lavoro nelle zone colpite dal sisma e dallo tsunami dello scorso febbraio.

Le 33 donne sono a 500 metri di profondità nel sito chiamato ‘Chiflon del diablo’ (‘Spiffero del diavolo’), vicino la città di Lota, circa 500 km a sud della capitale Santiago: una vecchia miniera di carbone dismessa negli anni 90 e trasformata in sito turistico. Per cercare di attirare maggiormente l’attenzione sulla sua causa, il gruppo di donne, che afferma di rappresentare oltre 12.000 abitanti del centro-sud del Paese, ha scelto il numero 33 ispirandosi ai 33 minatori rimasti bloccati nel fondo della miniera di San Josè per oltre due mesi.

”Abbiamo provato anche in altri modi, ma il governo non ci ha ascoltato, costringendoci a queste azioni di forza”, ha spiegato la portavoce del gruppo Brigida Lara. Il terremoto e lo tsunami del 27 febbraio in Cile hanno devastato parte delle citta’ costiere del centro-sud del Paese causando 521 morti e 56 dispersi, con danni stimati per circa 22 miliardi di euro.

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