Cile, ginnastica e playstation: ecco come sopravvivono i minatori sotto terra

Dopo i primi giorni di panico, ora sembra che persino a 700 metri sotto terra la vita ha una sua forma di normalità persino una routine. La giornata dei 33 minatori cileni, rimasti intrappolati in una miniera dall’inizio di agosto la raccontano le madri e le mogli, i giornalisti, i politici e tutti quelli che quotidianamente vengono a San José per loro.

Parlano attraverso bigliettini, nell’attesa che, forse a Natale, forse dopo, li tirino fuori di lì.  Nel frattempo, quello che si sa, è che organizzano gli spazi, sparsi lungo un chilometro e mezzo di gallerie, puliscono, ricevono e rispediscono messaggi. Hanno spazi divisi, per il giorno, la notte, i pasti, l’igiene personale, secondo le indicazioni degli esperti. Leggono anche, giocano e ascoltano musica.

Gli orari sono rigorosi, da caserma. Ma c’è tempo anche per la play station

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