Cile, a San Josè è arrivata la prima capsula che libererà i minatori

Pubblicato il 26 Settembre 2010 - 08:30 OLTRE 6 MESI FA

Una prima capsula di metallo, che servirà a far risalire in superficie i 33 minatori intrappolati dal 5 agosto a 700 metri di profondità nella miniera di San José, in Cile, è arrivata sabato 25 settembre scortata da auto della polizia e accolta da applausi e ovazioni dei familiari accampati intorno alla miniera.

La capsula, la prima di tre costruite dai cantieri navali della marina cilena,  è una specie di gabbia cilindrica ”alta 4 metri, pesante 460 kg e con un diametro approssimativo di 53 centimetri” ha spiegato Sergio Navarro, membro dell’équipe che ha costruito le capsule.

La gabbia metallica, dipinta di bianco, rosso e blu (i colori della bandiera cilena), è stata battezzata ”fenice” dal ministro delle Miniere, Laurence Golborne, mentre il ministro della Sanità, Jaime Manalich, ha precisato che un soccorritore e un medico scenderanno fino a 700 metri di profondità per preparare i minatori alla risalita.

Tutti i minatori, dopo aver preso posto nella capsula, saranno sollevati fino in superficie, uno ad uno, attraverso uno dei tre pozzi che i soccorritori stanno scavando. L’operazione – hanno affermato alcuni ingegneri – durerà da mezz’ora a un’ora e mezza.

Una volta risaliti in superficie, i minatori riceveranno i primi soccorsi in un centro di osservazione dove potranno avere i primi contatti con i familiari. L’obiettivo dei soccorritori, ha aggiunto il ministro delle Miniere – è di far risalire i 33 minatori ”per i primi giorni di novembre”.