Cina. Ai Wei Wei denuncia l'ufficio delle imposte per una multa

PECHINO – L'artista e dissidente cinese Ai Weiwei ha presentato oggi una denuncia contro le autorita' fiscali che, sostiene, hanno agito illegalmente infliggendogli una multa di quasi due milioni di euro. Lo ha confermato lo stesso artista in una conversazione telefonica con l'ANSA.

L'anno scorso Ai Weiwei – un severo critico del regime a partito unico – e' stato detenuto per quasi tre mesi segretamente, cioe' senza che la sua famiglia e i suoi avvocati ne venissero informati, e in seguito rilasciato senza essere accusato di alcun reato.

La societa' Beijing Fake Cultural Development, presieduta dalla moglie dell'artista, e' stata pero' accusata di evasione fiscale e condannata a pagare una multa di circa 1,7 milioni di euro. L'ufficio delle imposte di Pechino ha respinto alla fine di marzo il ricorso dell'artista, che ha deciso di chiedere l'intervento della magistratura.

''Alcune delle loro azioni sono state illegali e hanno violato tutte le regole'' ha sottolineato Ai Weiwei, spiegando che gli avvocati della Fake non hanno mai potuto vedere i documenti in base ai quali la societa' e' stata multata. Il tribunale, ha aggiunto l'artista, decidera' entro una settimana se la denuncia puo' essere accettata e discussa in tribunale.

Ai Weiwei ha affermato di non avere piani precisi per il futuro. In giugno, ad un anno di distanza dalla sua liberazione, gli dovrebbe essere restituito il passaporto e in teoria l' artista sarebbe libero di viaggiare all'estero.

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