PECHINO – Secondo quanto racconta il sito Slate, gli automobilisti in Cina troppo spesso preferiscono uccidere deliberatamente i passanti che investono. Geoffrey Sant è l’autore dell’articolo che racconta come già negli anni ’90 aveva osservato a Taiwan lo stesso fenomeno. All’epoca, Sant faceva l’insegnante d’inglese.
Il movente di questo comportamento sarebbe quello di evitare, in questo macabro modo, di pagare le altissime spese per lesioni, procurate al pedone ferito. Questa cinica considerazione vede praticamente nel morto un costo meno oneroso. E così succede che, dopo aver colpito accidentalmente qualcuno, il “secondo colpo” (così lo chiama Sant) viene deliberatamente deciso per uccidere la vittima sapendo che difficilmente l’autore sarà perseguito per omicidio.
L’articolo è intitolato Driven to Kill (letteralmente “guidare per uccidere”) ed è accompagnato da diversi video di investimenti. Ora però, a quanto pare le cose stanno cambiando: nel 2014, Zhang Qingda che ha investito un anziano a Jiayu nella provincia del Gansu uccidendolo sotto le ruote del suo pick-up è stato condannato a 15 anni. Sia Taiwan che la Cina hanno infatti deciso di inasprire le leggi per combattere questo odioso crimine stradale ottenendo però al momento solo poco successo.
Ora in Cina, l’investimento plurimo è sempre considerato omicidio, sebbene rimanga difficile provare che il conducente fosse consapevole di investire una persona e non un oggetto. Nel gennaio di quest’anno però, una tv locale cinese ha diffuso ancora una volta il terribile filmato di un investimento multiplo, che anche le tante telecamere installate nelle strade della Cina non sono ancora riuscite ad estirpare.
https://www.youtube.com/watch?v=f3yO20hnu3A
https://www.youtube.com/watch?v=duowlmN8gdA