PECHINO – Messo a tacere in Cina, dove su Internet non e' possibile effettuare ricerche sull' argomento, la caduta in disgrazia dell' emergente leader comunista Bo Xilai continua a essere oggetto di ricerche e rivelazioni della stampa occidentale. Il New York Times di oggi, confermando indiscrezioni anonime riportate nei giorni scorsi dalla stampa di Hong Kong, sostiene che a determinare la caduta di Bo non sarebbe stato il ''giallo'' dell' omicidio del cittadino britannico Neil Heywood, che sarebbe stato ucciso su ordine della moglie del leader comunista, sul quale si e' concentrata l' attenzione nei giorni scorsi.
La vera ragione sarebbe stata la scoperta che Bo Xilai aveva fatto intercettare le comunicazioni di tutti i principali leader cinesi, tra cui il presidente e segretario del Partito Comunista Hu Jintao. La scoperta avrebbe portato ad una rottura tra lo stesso Bo e il suo braccio destro Wang Lijun, il superpoliziotto che avrebbe materialmente organizzato la rete di spionaggio privata di Bo.
Scoperti dalle autorita' centrali, i due avrebbero cercato di salvarsi accusandosi a vicenda fino a quando, il 6 febbraio, Wang non e' fuggito in una sede diplomatica americana. Consegnatosi poi alle autorita' cinesi, Wang avrebbe preferito raccontare agli investigatori la storia dell' assassinio di Heywood, ugualmente dannosa per Bo Xilai ma nella quale lui non avrebbe avuto alcun ruolo, al contrario che nella vicenda delle intercettazioni.