Cina. Diffuse voci sulla Sars: condannato a 2 anni di “rieducazione”

PECHINO – La polizia di Baoding, nel nord della Cinam ha condannato a due anni di ''rieducazione attraverso il lavoro'' un uomo colpevole di aver diffuso voci infondate su una nuova epidemia di Sars nel Paese.

In un comunicato, la polizia afferma di aver agito ''nel rispetto della legge''. In Cina, la polizia ha la facolta' di condannare i sospetti alla ''rieducazione'' per un massimo di due anni senza dover consultare la magistratura. Il condannato – sempre secondo la polizia locale – aveva diffuso su Internet la voce che un caso di Sars era stato confermato da un ospedale di Baoding.

Nel 2003, l'epidemia di Sars fu prima negata, poi confermata dalle autorita' cinesi. Il virus della malattia si diffuse a Pechino, Hong Kong e Toronto, probabilmente portato da viaggiatori. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanita' ottomila persone si ammalarono di Sars (Severe acute respiratory syndrome) e 775 persero la vita.

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