Cina, “la moglie di Bo Xilai ha confessato l’omicidio di Neil Heywood”

Bo Xilai e sua moglie Gu Kailai

PECHINO – Gu Kailai, la moglie dell’ex dirigente del Partito comunista cinese Bo Xilai, avrebbe confessato: secondo quanto scrive il Daily Telegraph sarebbe stata lei a legare alla sedia di una stanza d’albergo Neil Heywood e ha costringerlo ad ingerire cianuro.

Secondo il quotidiano inglese, che cita “diplomatici americani”, la prima confessione di Gu Kailai sarebbe stata con Wang Lijun, ex-capo della polizia di Chongqing e collaboratore di Bo Xilai. Sconvolto dalla rivelazione, Wang avrebbe affrontato Bo, mettendolo al corrente di quello che aveva appreso.

Poi, preso dal panico, ha cercato rifugio nel Consolato americano della vicina Chengdu, probabilmente temendo per la sua vita. Tra il 6 e il 7 febbraio Wang ha passato circa 30 ore nel consolato, dove avrebbe raccontato ai diplomatici americani i dettagli sull’assassinio dell’uomo d’affari britannico Heywood, morto in circostanze misteriose in novembre in una stanza d’albergo di Chongqing, la città nella quale Bo Xilai era il segretario del Partito Comunista.

”Secondo Wang – scrive il Daily Telegraph – Heywood, uomo d’affari con decenni di esperienza in Cina a amico di famiglia di Bo e di sua moglie, venne tenuto fermo nella sua stanza d’albergo e costretto a ingerire il cianuro. In seguito, la signora Gu avrebbe confessato il crimine”.

Una delle fonti ha sostenuto che Gu ha detto ”sono stata io” per tre volte. ”E’ stata una scena orribile – ha aggiunto – Heywood ha sputato il cianuro e sono stati costretti a dargliene dell’altro”.

Molti commentatori hanno espresso dubbi sulla raffica di rivelazioni emerse nei giorni scorsi, provenienti sempre da fonti ”che preferiscono mantenere l’ anonimato”. Cheng Li, rispettato esperto di politica cinese che lavora negli Usa, ha affermato di non credere al fatto che Wang abbia minacciato Bo di rivelare la vicenda. ”Non mi pare che abbia senso. L’intera carriera di Wang si e’ basata su un rapporto tra ‘patrono’ e cliente con Bo Xilai. Era considerato un confidente di Bo ed era al corrente di molti dei suoi segreti inconfessabili, se non di tutti. Come capo della polizia di Chongqing aveva fatto molte cose discutibili. Potrebbe aver pensato di non essere in grado di nascondere i fatti, ma lo stesso, c’è qualcosa che non torna”.

Il Telegraph, senza citare alcuna fonte, aggiunge che Wang ”ha raccontato esattamente le stesse cose” agli investigatori cinesi che l’hanno preso in consegna quando è uscito dal Consolato (che gli ha rifiutato l’asilio politico). Secondo fonti di Hong Kong, la conclusione ufficiale dell’inchiesta in corso su Bo, Gu e Wang sarebbe imminente. La donna rischia la pena capitale mentre Wang, che ha ”collaborato” potrebbe scampare al patibolo, dove lo porterebbe un’accusa di ”tradimento”.

Non è chiaro di cosa sarà accusato Bo Xilai che, secondo l’unico comunicato ufficiale emesso finora sulla vicenda e’ indagato per ”gravi violazioni della disciplina di Partito”. Prima dell’esplosione del dramma Bo, 62 anni, figlio di uno degli ”otto immortali” leader comunisti, Bo Yibo, era considerato un candidato al Comitato Permanente dell’Ufficio Politico (Cpup) comunista che verrà eletto al prossimo Congresso del Partito, in autunno. Oltre ad essere segretario del Partito di Chongqing era uno dei 25 membri dell’ Ufficio politico. Il 10 aprile è stato annunciato che era stato rimosso da tutte le cariche.

 

 

 

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