Cina, il Vaticano: “I vescovi illegittimi usurpano il potere della Chiesa”

Pubblicato il 26 Aprile 2012 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA

CITTA' DEL VATICANO – I vescovi illegittimi che in Cina hanno partecipato a ordinazioni episcopali o hanno svolto ''atti sacramentali'', ''usurpano un potere che la Chiesa non ha loro conferito''. Lo dichiara la Commissione istituita dal Papa per la Chiesa in Cina, riunitasi in questi giorni in Vaticano, sottolineando la partecipazione nei giorni scorsi di vescovi illegittimi ''a consacrazioni episcopali autorizzate dalla Chiesa'', cosa che ''ha aggravato la loro posizione canonica'' – afferma una nota – e ''turbato i fedeli''.

La nota della Commissione, riunitasi per tre giorni fino a ieri per affrontare temi con la formazione dei sacerdoti e dei laici, la partecipazione di questi alla vita della Chiesa e ''all'evangelizzazione del popolo cinese'', non manca di fare riferimento ai ''vescovi e ai sacerdoti che sono detenuti o soffrono ingiuste limitazioni nel compimento della loro missione''.

Inoltre, dopo la cerimonia dei giorni scorsi in cui a Changsan (Hunan) e' stato ordinato vescovo mons. Qu Ailin, autorizzato dal Vaticano ma con la partecipazione alla liturgia di un vescovo illecito e di un altro in posizione non chiara con la Santa Sede, denuncia ''che persiste la pretesa degli organismi, chiamati 'Un'Associazione e Una Conferenza' (la cosiddetta 'Chiesa patriottica', fedele al governo di Pechino, ndr), di porsi al di sopra dei vescovi e di guidare la vita della comunita' ecclesiale''.

Per la Commissione, di cui fanno parte i capi-dicastero competenti e rappresentanti dell'episcopato cinese e di congregazioni religiose, la ''chiarezza'' con cui deve ''risplendere il volto della Chiesa in mezzo al nobile popolo cinese'', ''e' stata offuscata dagli ecclesiastici che hanno ricevuto illegittimamente l'ordinazione episcopale e dai vescovi illegittimi che hanno posto atti di giurisdizione o sacramentali, usurpando un potere che la Chiesa non ha loro conferito''.

Nei giorni scorsi, ''alcuni di loro hanno partecipato a consacrazioni episcopali autorizzate dalla Chiesa'', e ''i comportamenti di questi vescovi, oltre ad aggravare la loro posizione canonica, hanno turbato i fedeli e spesso hanno forzato la coscienza dei sacerdoti e dei fedeli che vi sono stati coinvolti''.

Inoltre tale ''chiarezza'' e' stata ''offuscata dai vescovi legittimi, che hanno partecipato a ordinazioni episcopali illegittime''.

''Molti di loro – avverte la nota – hanno chiarito la propria posizione e hanno chiesto scusa, e il Santo Padre li ha benevolmente perdonati; altri invece, che pure vi hanno preso parte, non hanno ancora fatto tale chiarificazione e sono quindi incoraggiati ad agire quanto prima in tal senso''.

La Commissione definisce quanto accaduto come ''penosi avvenimenti'' e ammonisce che ''l'evangelizzazione non puo' avvenire sacrificando elementi essenziali della fede e della disciplina cattolica''.

''L'obbedienza a Cristo e al Successore di Pietro – aggiunge – e' il presupposto di ogni vero rinnovamento, e cio' vale per tutte le componenti del Popolo di Dio. Gli stessi laici sono sensibili alla chiara fedelta' ecclesiale dei propri Pastori''.