La Cina dice no a Bob Dylan: annullati i concerti di Pechino e Shangai

Pubblicato il 6 Aprile 2010 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA

Bob Dylan

Bob Dylan doveva esibirsi in Cina ma i suoi concerti sono stati annullati. Ad annunciarlo sono stati gli organizzatori: «Il ministero della Cultura non ha dato il via libera per gli show nella capitale e a Shanghai». Al momento non si conosce la versione ufficiale del rifiuto, ma probabilmente le autorità cinesi temevano degli insidiosi fuori programma.

«Non abbiamo avuto alternative se non cancellare i piani per il tour nell’Asia del Sud-Est», ha detto Jeffrey Wu, manager dell’agenzia musicale taiwanese Brokers Brothers Herald, al Sunday Morning Post di Hong Kong.

Hong Kong è una ex colonia britannica che in Cina gode di uno speciale regime di libertà: malgrado ciò già da settimane gli appassionati sospettavano che non avrebbero visto la star del folk americano. Lo spettacolo, programmato  per l’8 aprile, non era stato pubblicizzato, e si è dunque capito il motivo. Senza l’ok di Pechino non c’era motivo — a giudizio di Dylan — di esibirsi a Taiwan e Hong Kong, date accessorie del tour cinese, a sua volta estensione di un’intensa programmazione in Giappone in marzo. «La possibilità di suonare in Cina — ha ammesso Wu — era quello che lo attraeva di più», anche perché a Hong Kong il musicista americano si era già esibito.

L’irrigidimento del governo cinese, che non ha concesso alcun credito a un artista di fama mondiale, può essere facilmente intuito nel rischio che Dylan lanciasse messaggi proibiti davanti al pubblico delle due principali città. Probabilmente le autorità temevano di poter perdere la faccia, dopo gli episodi degli anni passati infatti, in Cina è sempre più arduo organizzare concerti rock. Secondo l’organizzatore Wu il nulla osta dopo il concerto dell’islandese Björk che, due anni fa, a Shanghai ha gridato «Tibet! Tibet!» al termine di una canzone non a caso intitolata «Declare Independence».

Gli organizzatori mettono in conto che lo stesso passato di Dylan, 68 anni, con l’attenzione a temi umanitari, possa aver pesato come un’ipoteca negativa.

A Pechino hanno la memoria lunga. Lo scorso anno, per esempio, agli Oasis era stato impedito di esibirsi perché 12 anni prima Noel Gallagher aveva partecipato a un concerto per la libertà del Tibet.