Cina, nuova ordinazione illecita, Cresce l'attrito con la Santa Sede

CITTA' DEL VATICANO, 14 LUG – Cresce la tensione tra Cina e Santa Sede. La Chiesa patriottica cinese prosegue le ordinazioni di vescovi senza mandato papale, e costringe a parteciparvi anche presuli in comunione con Roma. Il Vaticano segue con ''dolore e preoccupazione'' e ricorda che questi atti sono contrari ''all'unione della Chiesa universale''.

Otto vescovi in comunione col Papa hanno infatti partecipato questa mattina all'ordinazione episcopale illecita di p. Giuseppe Huang Bingzhang a vescovo di Shantou (Guangdong).

E' la terza ordinazione senza mandato papale che viene celebrata in Cina, dopo quella di Chengde (20 novembre 2010) e di Leshan (29 giugno 2011). E' anche la prima ordinazione illecita che avviene dopo che la Santa Sede ha reso pubblica la scomunica per p. Giuseppe Lei Shiyin di Leshan e il rischio di scomunica per tutti i vescovi officianti.

L'ordinazione illecita – per scongiurare la quale c'e' stato persino un appello del cardinale Joseph Zen al presidente Hu Jintao e al premier Wen Jiabao – era stata annunciata nei giorni scorsi e appena si e' verificata l'agenzia missionaria AsiaNews ne ha fornito una ampia descrizione, segnalando come alcuni vescovi siano stati costretti a officiare e come fin dal mattino gruppi di poliziotti abbiano controllato tutte le strade che portano alla cattedrale.

Non ha invece partecipato al rito monsignor Zhuang Jianjian, vescovo di Shantou, ordinato in segreto nel 2006 col mandato del Vaticano, ma non riconosciuto dal governo e sempre ostacolato dall'Associazione patriottica.

Il vescovo ordinato illecitamente, padre Huang Bingzhang, ha 44 anni, dal 1998 e' vice-parlamentare nell'Assemblea nazionale del popolo ed e' vice-presidente dell'Associazione patriottica nazionale e presidente dell'Ap provinciale (Guangdong). L'ordinazione e' stata confermata dalla Associazione patriottica.

Il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, ha commentato che quello di stamattina e' un atto che in Vaticano viene ''seguito e visto con dolore e preoccupazione''. ''La posizione e i sentimenti della Santa Sede e del Papa – ha ricordato padre Lombardi – sono stati gia' espressi recentemente nelle precedenti circostanze'', e si sa che si tratta di ''un atto che e' contrario all'unione della Chiesa universale''.

Non si esclude che contro il rito di oggi la Santa Sede emetta una nuova dichiarazione di condanna, come quella del 4 luglio contro l'ordinazione del 29 luglio a Leshan. In quella circostanza, la Santa Sede, manifestando il dolore e il rammarico del Papa, aveva anche ricordato, che un vescovo ordinato senza mandato pontificio e' privo della autorita' di governare, che la sua diocesi non puo' essere riconosciuta dalla Santa Sede, che lui e i vescovi consacranti incorrono nella scomunica automatica.

Intanto voci dalla Cina annunciano l'intenzione di Pechino di proseguire con decine di ordinazioni illecite: sono una quarantina le sedi episcopali vacanti. In un duro editoriale del direttore Bernardo Cervellera, AsiaNews denuncia lo ''strabismo'' internazionale che impedisce di vedere le violazioni dei diritti umani in Cina e afferma che il dolore e la preoccupazione del Papa non sono condivisi da tutta la Chiesa.

La Congregazione vaticana per le missioni, Propaganda Fide, ha inaugurato un blog in cinese e inglese per sostenere i cattolici del grande paese asiatico.

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