Cina: 17 nuovi casi, di cui 5 a Wuhan, primo focolaio della pandemia Cina: 17 nuovi casi, di cui 5 a Wuhan, primo focolaio della pandemia

Cina: 17 nuovi casi, di cui 5 a Wuhan, primo focolaio della pandemia

ROMA – La Cina ha riportato domenica 17 nuovi casi di coronavirus, toccando i massimi delle ultime due settimane, di cui 7 importati relativi nella Mongolia interna e 10 domestici.

I contagi sono suddivisi tra le province di Hubei (5), Jilin (3), Liaoning (1) e Heilongjiang (1). I casi dell’Hubei fanno capo al capoluogo Wuhan, il focolaio della pandemia.

Sono asintomatici, ha detto la Commissione sanitaria provinciale, che si aggiungono all’infezione registrata sabato nel distretto di Dongxihu, la prima dal 4 aprile, dove il livello sanitario d’allerta è stato rialzato da basso a medio.

Svolta “verde” in Cina contro l’inquinamento: a Shenzen vietati i barbecue

Le autorità di Shenzhen, nel sud della Cina, vieteranno i barbecue all’aperto in tutta la città, nel tentativo di prevenire e contenere l’inquinamento atmosferico. Lo ha reso noto l’ufficio municipale per l’ecologia e l’ambiente.

Secondo un piano operativo emanato di recente dalla città cinese, ogni attività del genere compiuta all’aperto sarà sottoposta a indagine e sanzionata a termini di legge.

Entro quest’anno, il governo di Shenzhen intende limitare la concentrazione media di PM 2,5 nell’atmosfera a 25 microgrammi per metro cubo, oltre a garantire che l’indice di qualità dell’aria si mantenga almeno intorno al 96%.

Le autorità locali vareranno anche altre misure volte a contenere l’inquinamento atmosferico per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla città, compresa la riduzione delle emissioni dei gas di scarico da parte delle automobili e delle navi.

Per ridurre le emissioni inquinanti, Shenzhen prevede poi di togliere gradualmente dalle strade 60.000 veicoli obsoleti e di migliorare la rete del trasporto pubblico locale in centro città entro la fine del 2020. (fonte Ansa)

Gestione cookie