Cina respinge accuse Ue per Gao: “Nessuna violazione dei diritti umani”

PECHINO – La Cina respinge le accuse dell’Unione europea di non rispetto dei diritti civili con riferimento alla condanna del dissidente Gao Zhinsheng, parlando di ”interferenza in affari interni del paese”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli esteri di Pechino Liu Weimin, in risposta ad un comunicato nel quale l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea Catherine Ashton, ha chiesto alla Cina di liberare Gao e di far conoscere la sua situazione e il luogo della sua detenzione.

Liu ha detto che nessun paese ha il diritto di interferire negli affari interni cinesi e nella sua sovranita’ giuridica, esprimendo la speranza che la parte europea proceda solo nell’interesse superiore delle relazioni sino-europee e contribuisca di piu’ alla promozione della fiducia reciproca e della cooperazione.

Il portavoce del ministero degli esteri di Pechino ha aggiunto che il governo cinese ha offerto tutte le informazioni del caso e che la Cina e’ un paese che opera sotto il controllo della legge e i suoi organi giudiziari agiscono in accordo con la legge. La settimana scorsa e’ stata diffusa la notizia che Gao Zhisheng, avvocato e dissidente, dovra’ tornare in prigione e scontare i tre anni che gli erano stati inflitti per ‘istigazione alla sovversione del potere dello Stato’.

L’avvocato era stato condannato nel 2006 a tre anni ma la sua pena era stata ‘sospesa’ per cinque anni. Gao, 47 anni, cristiano, era stato uno dei primi avvocati ad impegnarsi sul terreno dei diritti umani difendendo condannati a morte, dissidenti e attivisti dei gruppi religiosi perseguitati dallo Stato cinese, come gli aderenti alla setta del Falun Gong.

In questi anni Gao era rimasto sotto uno stretto controllo della polizia, come succede abitualmente ai dissidenti, anche dopo che hanno scontato la loro pena.

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