Cina, i gay non possono donare il sangue

Un omosessuale cinese ha denunciato la Croce Rossa per aver rifiutato il sangue che voleva donare. Lo riferisce il China Daily. Wang Zizheng è un giornalista che ha dichiarato da tempo la sua omosessualità.

Lo scorso 6 giugno è andato alla banca del sangue di Pechino della Croce Rossa, la Beijing Red Cross Blood Center. Compilando il questionario informativo, Zizheng ha dichiarato di essere gay e all’accettazione gli è stato detto che non era qualificato per donare il sangue secondo le regole del Brcbc.

”Noi seguiamo un regolamento emanato dal ministero della salute – ha detto un funzionario del Brcbc – per cui non accettiamo le donazioni di omosessuali, sia gay che lesbiche”.

Il giornalista si è però sentito discriminato e ha denunciato l’organizzazione, aprendo il primo caso del genere in Cina. Li Yilong, esponente del Red Ribbon, la prima associazione registrata a Pechino per il supporto ai pazienti malati di Aids, ha spiegato il rifiuto della donazione di Wang con la considerazione diffusa che gli omosessuali rappresentino un gruppo ad alto rischio per l’Hiv/Aids.

Per Lu Jun, direttore di una associazione che promuove la giustizia sociale, ha detto al giornale che rifiutare la donazione di sangue da un’omosessuale è una cosa basata sulla mancanza di principi scientifici. “I più esposti all’Hiv – ha detto Lu, confermando i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, – non sono gli omosessuali ma gli eterosessuali con più partner”.

Secondo Li Yinhe, pioniere del campo delle ricerche sulla sessualità umana, l’infezione dell’Hiv/Aids è propagata maggiormente attraverso rapporti eterosessuali, il 37,9 per cento nel 2007, rispetto a quelli omosessuali, il 3,3 per cento.

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