Ciudad Juarez, Diana la giustiziera vendica le donne vittime di violenza

Ciudad Juarez, Diana la giustiziera vendica le donne vittime di violenza
La locandina del film Monster

CHIHUAHUA (MESSICO) – A Ciudad Juarez, cittadina al confine con gli Stati Uniti insanguinata dai narcos e da un femminicidio dilagante, c’è una serial killer. Si fa chiamare Diana la cacciatrice, ma sarebbe più corretto dire Diana la giustiziera, perché la sua missione è quella di vendicare tutte le donne vittime di violenza. “Io stessa e altre donne abbiamo sofferto in silenzio, ma ora non posso più rimanere inerte”, ha scritto in una email ai media sostenendo di essere rimasta vittima di uno stupro da parte di un autista. Vuole vendicare tutte quelle giovani vittime di aggressioni che fanno il turno di notte nelle fabbriche lungo la frontiera.

Sembra quasi di essere nel film Monster, dove una strabiliante Charlize Theron, veste i panni della prima serial killer donna della storia americana che, dopo essere stata stuprata da un autista, dà il via alla sua catena di omicidi. La versione messicana di Charlize Theron, forse non a caso, indossa una parrucca bionda. Mercoledì scorso, davanti a molti testimoni ha freddato con una pistola l’autista di un autobus. Il giorno dopo ne ha ucciso un altro, sempre un colpo secco alla testa. Poco prima di premere il grilletto gli ha detto: “Voi ragazzi vi sentite così cattivi, vero?”. Nel weekend ha cominciato a fare le presentazioni con la stampa locale: diverse le email inviate alle redazioni nelle quali si fa chiamare Diana la Cazadora de Choferes (la cacciatrice di autisti). Di qui la somiglianza con il film che valse l’oscar nel 2004 a Charlize Theron.

Città operaia, Ciudad Juarez è costellata dalle maquilladores, stabilimenti a proprietà straniera, spesso americana, e in regime di esenzione fiscale, dove la forza lavoro è impiegata sottocosto. In queste fabbriche della disperazione e della morte, già ampiamente documentate da Naomi Klein nel suo No Logo e da Roberto Bolano in 2006, lavorano soprattutto le donne di Juarez. All’inizio degli anni novanta furono scoperti i cadaveri di centinaia di donne sgozzate, stuprate e trucidate nel deserto. Altre migliaia sono semplicemente scomparse.

I femminicidi a Ciudad Juarez dal 1993 hanno ricevuto un interesse internazionale, in primis dovuto all’inattività del governo nel prevenire le violenze contro le donne e nell’assicurare i perpetratori alla giustizia.

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