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Clotilde Reiss liberata. L’opposizione francese sospetta uno scambio con Teheran

di Maria Elena Perrero |18 Maggio 2010 14:18

Clotilde Reiss

Parigi ha deciso di concedere la libertà condizionata, insieme all’espulsione, all’iraniano Ali Vakili Rad, condannato per l’omicidio dell’ex primo ministro iraniano Shapur Bakhtiar.

La liberazione di Rad, sottolinea Repubblica, arriva due giorni dopo il rientro in Francia di Clotilde Reiss, la giovane ricercatrice transalpina finita in carcere lo scorso primo luglio con l’accusa di spionaggio per aver fotografato le manifestazioni post elettorali.

L’Eliseo nega ogni scambio di prigionieri e smentisce ogni legame tra la liberazione di Rad e quella della Reiss. Ma qualche dubbio in Francia, dice Repubblica, c’è.

Ad accendere la polemica è stato l’annuncio della domanda di rilascio dell’iraniano Rad,  firmata dal ministro dell’Interno Brice Hortefeux il giorno dopo la liberazione di Clotilde.

I sospetti sono stati favoriti anche dall’intervento di un ex agente dei servizi segreti che conferma la “collaborazione”della giovane con l’intelligence francese.

“Clotilde Reiss ha lavorato a favore del governo per raccogliere informazioni sull’Iran” avrebbe detto l’ex capo della Dgse, Pierre Siramy, aggiungendo però che la ragazza “non è mai stata una spia nel senso classico del termine”. Da due o tre anni, continua lo 007, la Reiss forniva, senza essere pagata e “con la più grande discrezione”, informazioni riguardo la politica interna e il nucleare. Insomma era “un contatto”.

La smentita viene invece dal ministro degli Esteri e dalla stessa Dgse, che nega che la ricercatrice abbia mai lavorato per l’agenzia.

La stampa avanza l’ipotesi di uno “scambio” di detenuti e il portavoce dell’opposizione socialista, Benoit Hamon, ha chiesto “trasparenza” al governo.

Oltre a Vakili Rad, pochi giorni fa era stato rilasciato anche l’ingegnere iraniano Majid Kakavand, arrestato nel marzo del 2009.

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