Coca-Cola alcolica: la prima volta in Giappone con distillato di Sochu Coca-Cola alcolica: la prima volta in Giappone con distillato di Sochu

Coca-Cola alcolica: la prima volta in Giappone con distillato di Sochu

Coca-Cola alcolica: la prima volta in Giappone con distillato di Sochu
Coca-Cola alcolica: la prima volta in Giappone con distillato di Sochu

ROMA – Per la prima volta nella sua storia di 130 anni la Coca-Cola immetterà nel mercato (solo in Giappone però) una bevanda frizzante, aromatica e alcolica. “Il nuovo prodotto apparterrà alla categoria Chu-Hi – annuncia Jorge Garduño, presidente della Coca-Cola in Giappone – Tradizionalmente questa bibita contiene una certa quantità di alcol distillato dal Sochu e acqua frizzante, più alcuni aromi. Non ci siamo mai confrontati con la categoria degli alcolici, ma questo è un esempio di come continuiamo a esplorare opportunità al di fuori delle nostre aree principali”.

Non è detto che il precedente giapponese sia replicabile altrove: il paese del Sol Levante è perfetto per sperimentare, come la Coca-Cola al tè verde Ayataka (ma i giapponesi trovano sugli scaffali anche un surrogato Coca-Cola all’aglio!). In ogni caso, diversificare, innovare, penetrare in tutti gli ambiti delle bevande sono le sfide di Coca-Cola per mantenere una leadership oggi minacciata anche dal nuovo corso Trump.

La riforma delle tasse di Donald Trump pesa infatti sui conti di Coca-Cola, impegnata a ‘reinventarsi’ per soddisfare la domanda salutista dei consumatori. Il gigante delle bollicine ha chiuso il quarto trimestre in rosso per 2,75 miliardi di dollari a causa dell’iscrizione a bilancio dell’onere da 3,6 miliardi legato alle tasse americane. Al netto della riforma l’utile per azione risulta di 36 centesimi, sopra i 38 centesimi attesi dagli analisti.

Meglio del previsto anche i ricavi nonostante il calo del 20%: negli ultimi tre mesi del 2017 si sono attestati a 7,5 miliardi, oltre i 7,4 miliardi attesi dal mercato. I risultati sopra le attese mettono le ali al titolo in Borsa, dove arriva a guadagnare fino all’1,9%. A spingere i conti non è la tradizionale Coca-Cola: motore della crescita sono infatti le bevande sportive e l’acqua, ma anche il ‘tea’.

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