ROMA – Allarme colera nel più grande campo profughi del mondo, Dadaab in Kenya, dove vivono più di 350.000 persone, soprattutto somali. Secondo la denuncia dell’Unhcr (Organizzazione delle Nazione Unite per i rifugiati), dieci persone sono morte nelle ultime ore e circa mille si sono ammalate.
L’epidemia, ha riferito il commissario Onu Osman Yussuf, è cominciata in novembre, probabilmente a causa delle piogge torrenziali che hanno inquinato l’acqua e reso insostenibili le condizioni igieniche. Le organizzazioni umanitarie chiedono fondi per fronteggiare la situazione che rischia di diventare incontrollabile.
Servono medicinali, acqua potabile, latrine lontano dalle tende in modo da assicurare un minimo di igiene. Anche perché migliaia di profughi vivono in tende che vengono danneggiate dalle continue intemperie e che dovrebbero essere sostituite come minimo ogni sei mesi. E i bambini si ritrovano a giocare nel fango, al quale la pioggia ha mescolato escrementi e avanzi di cibo.
Un terreno di coltura ideale per i batteri del colera. I rifugiati somali del campo di Dadaab sono stati costretti ad abbandonare il loro Paese a causa della guerra che imperversa da quasi 25 anni.