Colombia. Referendum se continuare o abolire le corride

Una corrida
Una corrida

COLOMBIA, BOGOTA’ – Gustavo Petro, sindaco di Bogotà, ha annunciato che il prossimo 28 ottobre i cittadini della capitale colombiana dovranno decidere attraverso un referendum se continueranno ad essere autorizzate le corride e altri spettacoli tradizionali con i tori, che associazioni animaliste e lo stesso Petro vorrebbero abolire.

La decisione del sindaco è arrivata dopo che il tribunale amministrativo di Cundimarca – la regione della quale Bogotà è il capoluogo – ha dato il nulla osta per la convocazione del referendum, che si terrà in concomitanza con le elezioni locali. Secondo i risultati di un sondaggio, il 76% dei cittadini di Bogotà si dichiara contrario alla corrida e il 19% a favore, ma questo non vuol dire che il risultato del referendum possa essere dato per scontato.

Per risultare valida, infatti, la votazione deve registrare un quorum di votanti di almeno un terzo degli aventi diritto (cioè circa 1,83 milioni di elettori) e il sì all’abolizione dovrà ottenere almeno la metà più uno dei voti, ossia dovrà ottenere più di 900 mila voti.

Nel 2012 Petro ha chiuso la Santamaria – la principale “plaza de toros” di Bogotà – e proibito la tauromachia nella città. Ma nel dicembre scorso la Corte Costituzionale ha annullato la decisione. Ma anche se l’iniziativa abolizionista risultasse vincente, le corride verrebbero proibite solo nel territorio della capitale.

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