PARIGI – Tensioni e scontri in place de la République a Parigi, dove gruppi di estrema sinistra sono scesi in piazza in vista della conferenza sul clima, Cop21, nonostante il divieto imposto per ragioni di sicurezza. Soprattutto, è stato profanato il memoriale per le vittime degli attentati di venerdì 13 novembre:l’omagio ai defunti, sotto la statua della Marianne in place de la République è stato fatto oggetto di devastazione.
La grande marcia per il clima che sta sfilando in tutto il mondo con decine di migliaia di manifestanti era stata cancellata a causa dello stato di emergenza imposto dopo le stragi del 13 novembre. Ma una frangia di gruppi estremisti non ha desistito e sono stati fronteggiati dalla polizia, che ha anche sparato alcuni lacrimogeni. Al termine degli incidenti 317 persone sono state fermate. Immediato lo sdegno del presidente Francois Hollande che dal delicato vertice Ue-Turchia a Bruxelles sui migranti ha bollato l’accaduto come “scandaloso”.
I dimostranti hanno lanciato oggetti e bottiglie di vetro contro gli agenti, che hanno accennato a caricare i dimostranti ma senza affondare, per evitare scontri più pesanti. I manifestanti che hanno dato vita agli scontri con la polizia erano in tutto alcune centinaia, alcuni di loro avevano il volto coperto da passamontagna e affrontavano i poliziotti lanciando di tutto. Alcuni testimoni riferiscono di averli visti utilizzare come proiettili i tanti omaggi alle vittime degli attacchi del 13 novembre posti attorno alla statua della Marianne. Molti altri militanti, pacifici, si sono adoperati per rimettere a posto gli oggetti.
Il collettivo che ha organizzato la manifestazione vietata si autodefinisce “Anticop21″. Fra gli slogan più ripetuti, “Stato d’emergenza, stato di polizia, non ci toglierete il diritto di manifestare”.
A niente è valsa per compensare l’annullata manifestazione a favore del clima la distesa simbolica di scarpe, tra cui quelle di Papa Francesco a République a Nation. Non potendo effettivamente marciare gli ambientalisti francesi avevano comunque messo in scena una marcia simbolica per chiedere ai leader mondiali un cambiamento sul fronte delle politiche climatiche. Centinaia di scarpe sono state raccolte dall’associazione Avaaz e allineate su Place de la Republique: mocassini, stivaletti, infradito, sandali che simboleggiano una marcia silenziosa e pacifica. I manifestanti pacifici si sono anche stretti le mani e dato vita a una catena umana che corre lungo Boulevard Voltaire e si interrompe dinanzi al Bataclan, in segno di rispetto per le 90 persone rimaste uccise nel massacro alla sala concerti.
In serata sono giunti a Parigi i delegati di 193 Paesi, oltre 150 leader e capi di Stato in una Parigi blindatissima. A cominciare dal presidente americano Barack Obama, quello cinese Xi Jinping, l’indiano Narendra Modi e il russo Vladimir Putin.
I lavori avranno inizio lunedì mattina e andranno avanti fino al 11 dicembre. In soldoni, la questione sul tavolo è quando, quanto e come tagliare le emissioni di gas serra. E i soldi c’entrano eccome, perché un’economia carbon free costa, anche se promette un buon ritorno d’investimento. In ballo, tra l’altro, ci sono 100 miliardi di dollari all’anno sino al 2020 che le nazioni ricche dovrebbero dare a quelle povere per far sì che la loro crescita non poggi sui combustibili fossili, com’è avvenuto in Occidente con due secoli di industrializzazione “sporca”.