Connecticut: l'uomo che per 29 anni ha avuto un proiettile nella vescica Connecticut: l'uomo che per 29 anni ha avuto un proiettile nella vescica

Connecticut: l’uomo che per 29 anni ha avuto un proiettile nella vescica

Connecticut: l'uomo che per 29 anni ha avuto un proiettile nella vescica
Una sala operatoria (Foto archivio Ansa)

ROMA – Un 42enne del Connecticut, vittima di una sparatoria nel 1990, era stato colpito alla vescica e provava dolori lancianti quando urinava ed eiaculava. Il problema era un proiettile mai rimosso perché i chirurghi operandolo avrebbero potuto creare gravi danni.

I medici hanno affermato che nel corso del tempo attorno al proiettile si era formata una calcolosi vescicale; il frammento di bossolo è stato poi rimosso in sicurezza e misurava circa 30x25mm. Joanna Marantidis, medico della Frank H Netter MD School of Medicine della Quinnipiac University, ha pubblicato il caso in Urology Case Reports.

Secondo i medici, al momento della sparatoria l’uomo era stato costretto a usare un catetere, un tubo che viene introdotto  nella vescica per drenare l’urina, per diverse settimane. Si era ripreso completamente e per vent’anni non aveva avuto problemi. Ma nell’ultimo anno ha iniziato a provare dolori lancinanti nella parte destra della vescica e quando urinava.

A quel punto si è rivolto ai medici e una cistoscopia ha evidenziato il proiettile. Hanno sottoposto il paziente ad anestesia ed effettuato una cistolitolapassi che prevede l’inserimento nell’uretra di un cistoscopio (un tubo finissimo dotato di telecamera) atto a scovare il calcolo e poi a frantumarlo tramite diverse metodiche: con il laser, gli ultrasuoni o meccanicamente. In questo caso è stato utilizzato il laser ma il frammento rimanente aveva bordi affilati e avrebbe causato danni molto seri se fosse passato attraverso il collo vescicale e l’uretra.

Il paziente è tornato in sala operatoria per una cistolitotomia aperta, la rimozione chirurgica dei calcoli alla vescica attraverso un’incisione addominale inferiore. L’urogolo Rich Viney, della Bladder Clinic di Birmingham, ha dichiarato al MailOnline: “E’ un caso insolito ma non unico. Di fronte a un oggetto estraneo, l’organismo inizialmente costruisce una parete con tessuto cicatriziale. Poi spinge lentamente verso la superficie esterna più vicina per espellerlo dal corpo. Normalmente ciò avviene attraverso la via di ingresso dell’oggetto estraneo. In questo caso il proiettile era passato attraverso la vescica, per cui non sorprende che sia stato espulso lungo il tratto nella vescica”. (Fonte: Daily Mail).

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