ROMA – Kim Jong-un, il dittatore della Corea del Nord, ha fatto giustiziare i negoziatori nordcoreani del fallito vertice di Hanoi con Trump.
Kim Hyok Chol, l’inviato speciale per negoziare con gli Stati Uniti, sarebbe stato ucciso a marzo insieme ad altri quattro funzionari del ministero degli Esteri di Pyongyang coinvolti nei lavori del vertice. Il condizionale però è d’obbligo trattandosi della Corea del Nord. Paese da cui le notizie escono con una certa difficoltà.
A riportare la notizia è un quotidiano della Corea del Sud, “Chosun Ilbo”.
La fonte del quotidiano di Seul ha riferito che un quinto funzionario, Kim Yong-chol, interlocutore del segretario di Stato Mike Pompeo che ha incontrato anche a Washington (dove è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump), sarebbe stato sanzionato invece coi lavori forzati nella provincia di Jagang, mentre Kim Song-hye del dipartimento del Fronte Unito è finita in un campo per prigionieri politici.
Ai lavori forzati sarebbe finito anche l’interprete Shin Hye-yong per un errore di traduzione durante il vertice.
Il Chosun Ilbo, citando una fonte di Seul, sostiene che l’operazione è stata voluta dal supremo leader che non ha risparmiato neanche l’onnipresente sorella minore Kim Yo-jong cui “è stato consigliato di tenere un basso profilo”.
Fonte: Ansa.