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Corea del Nord: pena di morte per un paio di jeans! Kim bandisce tutti i “veleni occidentali”, film, mode…

di Redazione Blitz |7 Giugno 2021 17:43

Corea del Nord, jeans attillati, Kim minaccia la pena di morte (Ansa)

Corea del Nord: pena di morte per un paio di jeans! Kim Jong è tornato, se ne erano perse tracce pubbliche da 29 giorni. Il “caro leader” ha imposto un giro di vite a tutto ciò che sa di occidentale e “reazionario”, capitalista e immorale.

Corea del Nord: pena di morte per un paio di jeans!

A cominciare dai jeans attillati, dal piercing, dalle mode più o meno stravaganti dei giovani cugini coreani del sud.

Le misure draconiane, le pene severissime. Ora, riferisce la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte.

Chi viene colto in flagranza, con gli occhi incollati davanti a materiali stranieri, rischia 15 anni nei campi di internamento. Pena di morte, galera, campi di rieducazione: incredibile – e inquietante – la risposta puritana e sciovinista al mondo globalizzato sotto le insegne del socialismo più contraffatto della storia.

Guerra a slang, tagli di capelli e e film stranieri

La Corea del Nord ha lanciato una guerra a slang, jeans attillati, tagli di capelli e film stranieri, soprattutto le soap opera sudcoreane, attraverso una nuova legge varata di recente per neutralizzare le minacce del “pensiero reazionario”.

Lo stesso Kim Jong-un ha scritto lo scorso mese una lettera alla Lega della gioventù, riportata dal Rodong Sinmun (la tv di Stato). Lo scopo, reprimere “comportamenti sgradevoli, individualisti e antisocialisti” tra i giovani.

L’obiettivo è fermare il linguaggio straniero, le acconciature e i vestiti che ha descritto come “pericolosi” e veleni” per la tenuta della società.

Kim ha messo al bando i jeans attillati e pratiche, come il piercing, ritenuti simboli dello “stile di vita capitalista”. E’ necessario quindi fare di più per impedire alla “cultura capitalista” di conquistare il Paese, è stato il suo monito.

Ora, riferisce la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte.

Chi viene colto in flagranza, con gli occhi incollati davanti a materiali stranieri, rischia 15 anni nei campi di internamento.

Il Daily Nk, pubblicazione online con sede a Seul e fonti in Corea del Nord, ha riportato di tre teenager mandati in un campo di rieducazione per un taglio di capelli che ricordava gli idoli sudcoreani del K-pop. E per aver indossato pantaloni che si fermano sopra le caviglie.

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