Coronavirus, morto in Brasile Paulinho Paiakan, capo degli indigeni della Amazzonia

SAN PAOLO  –  Il coronavirus che in Brasile sta facendo strage ha ucciso anche Paulinho Paiakan, uno dei capi indigeni più conosciuti per la sua difesa senza confini della foresta amazzonica.

Paiakan è morto all’età di 65 a causa del Covid-19, riferisce la Bbc.

Il capo dei Kayapo è deceduto mercoledì 17 giugno in un ospedale dello Stato settentrionale di Pará.

Paiakan era balzato agli onori della cronaca mondiale negli anni Ottanta con la sua battaglia contro il progetto idroelettrico brasiliano Belo Monte. Il progetto prevedeva la costruzione della terza diga più grande del mondo.

“Ha lavorato tutta la vita per costruire alleanze mondiali mettendo al centro le popolazioni indigene per salvare la Amazzonia“, ha commentato il fondatore del gruppo ambientalista Planet Amazon, Gert-Peter Bruch.

Il leader indigeno era stato arrestato nel 1998 con l’accusa di violenza sessuale contro una diciottenne e sua moglie venne riconosciuta colpevole di averlo aiutato nell’attacco: accuse queste che secondo i suoi alleati vennero inventate per screditarlo e ridurlo al silenzio.

Coronavirus, i contagi in Brasile e in America Latina

E’ ancora il Brasile a guidare la spirale, per ora irrefrenabile, della pandemia da coronavirus in America Latina, regione in cui nelle ultime 24 ore il bilancio dei contagi è salito a 1.826.090 casi, mentre i morti si sono stabilizzati a quota 86.252.

Le autorità sanitarie brasiliane hanno reso noto che i contagiati continuano a crescere ad un ritmo importante, e sono ora 955.377 (+32.188), di cui ben 46.510 (+1.269) sono poi morti.

Dietro al Brasile si collocano due nazioni della Cordigliera andina che non riescono a frenare l’espansione della pandemia.

Il Perù, prima di tutto, con 240.908 contagi e 7.257 morti. E poi il Cile, non lontano (220.628 e 3.615), che dopo aver sostituito il ministro della Sanità cerca una nuova strategia per debellare il Covid-19. (Fonti: Bbc, Ansa)

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