Coronavirus, in Cina il 60% dei nuovi casi non mostrava sintomi Coronavirus, in Cina il 60% dei nuovi casi non mostrava sintomi

Coronavirus, in Cina il 60% dei nuovi casi non mostrava sintomi

ROMA – Il 60% dei nuovi casi di coronavirus rilevati in Cina nel mese di aprile non mostravano alcun sintomo della malattia al momento dei test.

E’ quanto emerge da un’analisi del Financial Times pubblicata oggi, 1 maggio, sull’edizione online del quotidiano britannico.

La scoperta, basata sui dati più completi sulla pandemia che il governo cinese ha cominciato a pubblicare dall’inizio di aprile, potrebbe rendere ancora più complesso il lavoro dei governi a livello mondiale per l’allentamento delle restrizioni finora imposte nella lotta al virus.

Il risultato dello studio, commenta infatti il giornale, indica che un gran numero di persone probabilmente circolano indisturbate nella comunità diffondendo il coronavirus senza saperlo.

E questo preoccupa le autorità sanitarie poiché secondo gli esperti i portatori sono più infettivi nella fase pre-sintomatica della malattia.

Coronavirus, la rivelazione del Financial Times: ecco quanti sono davvero i morti

Nelle scorse settimane il Financial Times aveva analizzato i numeri relativi ai decessi di marzo e aprile 2020, arrivando a concludere che quelli legati alla Covid-19 sarebbero almeno il 60% in più.

La ricerca è stata condotta su 14 Paesi colpiti dall’epidemia nelle principali nazioni europee tra cui Italia, Spagna, Francia, Belgio e Paesi Bassi.

Secondo il Financial Times andrebbe preso in considerazione il tasso dei decessi nella sua totalità, visto che spesso nei numeri ufficiali sono rientrate solamente le statistiche fornite da ospedali e istituzioni sanitarie.

Per avere una panoramica più realistica sul numero dei morti per coronavirus, il giornale britannico ha confrontato la media dei decessi dal 2015 al 2019 nei mesi di marzo e aprile con quella dello stesso periodo del 2020.

L’analisi condotta su 14 Paesi europei tra cui l’Italia, ha svelato che i morti sarebbero almeno il 60% in più rispetto a quelli dichiarati.

In questo periodo infatti ci sono stati ben 122mila decessi in più rispetto ai livelli normali, 77mila quelli finora comunicati e legati al SARS-COV-2.

Se anche gli altri Stati non compresi nello studio dovessero esser stati sottostimati nella stessa misura allora di potrebbe parlare di circa 318mila morti in confronto alle 200mila ufficiali. (fonte ANSA)

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