Coronavirus in Cina, numeri delle vittime falsi? Un’inchiesta: “A Wuhan 42mila morti, non 2.500”

PECHINO  –  Dopo il dato sulle utenze telefoniche sparite, un servizio del quotidiano cinese Caixin fa ombra sui dati ufficiali delle vittime da coronavirus a Wuhan, città dell’Hubei epicentro della pandemia di coronavirus in Cina e nel mondo. 

I dati ufficiali del governo cinese parlano di 2.500 morti e 50mila casi. Ma le foto scattate dai reporter di Caixin mostrano pile e pile di urne che farebbero lievitare il conto. 

Secondo il giornale sarebbero 3.500 le urne che ogni giorno vengono consegnate ai parenti. La stima complessiva sarebbe di 42mila morti. 

A far propendere per queste cifre anche la testimonianza di un camionista che ha riferito di avere portato all’agenzia di pompe funebri di Hankou, sempre in Huberi, un carico di 2.500 urne per due giorni consecutivi. 

Secondo Radio Free Asia, dal 23 marzo le pompe funebri hanno iniziato a consegnare le urne con i resti dei defunti uccisi dal coornavirus, 3.500 al giorno. Termineranno il 3 aprile. Questo porterebbe la cifra complessiva a 42mila. 

Alcune famiglie hanno raccontato di essere state costrette ad aspettare diverse ore per ritirare le ceneri senza che però nessuno abbia fornito dei numeri su quante possano essere state le urne.

Nel quarto trimestre del 2019 a Wuhan ci sono state 56mila cremazioni, secondo i dati dell’agenzia per gli affari civili della città. Sono 1.583 in più rispetto a quelle del quarto trimestre del 2018 e 2.231 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. (Fonti: Agi, Bloomberg, AdnKronos)

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