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Coronavirus, nuovi focolai spaventano Cina e Germania. Merkel: “Il virus non è andato via”

ROMA – Pensavamo di aver vinto la guerra, per usare la metafora più banale e gettonata negli ultimi mesi, contro il coronavirus. 

O almeno qualcuno pensava di averla già vinta qui, in Europa e lì, in Cina.

Parliamo di Cina e Europa perché nel resto del mondo la situazione, per esempio in Brasile e negli Stati Uniti, sembra ancora fuori controllo.

Ora però due nuovi focolai, uno in un mattatoio tedesco, l’altro a Pechino, iniziano a far vacillare di nuovo le nostre già precarie sicurezze.

Partiamo dalla Germania.

L’azienda tedesca Toennies ha annunciato di aver riscontrato 657 casi positivi al coronavirus fra i lavoratori della sua rete di impianti per la macellazione e la lavorazione della carne nello stato occidentale tedesco del Nord Reno Westfalia.

Parlando alla stampa al termine di una riunione di emergenza, Angela Merkel ha esortato i tedeschi a mantenere il distanziamento sociale. Continuerà a essere richiesto il mantenimento della distanza di 1,5 metri fra le persone in pubblico e l’uso delle mascherine nei negozi e sui mezzi di trasporto.

Le scuole però torneranno ad aprire normalmente dopo le vacanze estive. Ma solo se i contagi continueranno a calare.

“Dobbiamo essere molto attenti – le parole di Angela Markel – per assicurare che le condizioni difficili che l’economia è costretta a sopportare non tornino a deteriorarsi. Il virus non è andato via”.

La festa dello zucchero.

Altri 100 casi di contagio sono stati registrati a Gottinga, la città universitaria della Bassa Sassonia tedesca, in cui nei giorni scorsi si era registrato un ampio focolaio dell’infezione.

Infezione esplosa dopo la festa dello zucchero, celebrata da alcune famiglie musulmane alla fine del Ramadan. Al momento, 700 persone del complesso residenziale colpito devono sottoporsi alla quarantena, secondo quanto ha reso noto l’amministrazione locale.

Capitolo Pechino.

A Pechino le autorità hanno rilevato ieri altri 21 casi di Covid-19, in calo sui 31 di mercoledì: in una settimana però, le infezioni collegate al mercato all’ingrosso di Xinfadi sono salite a 158, mentre la città continua a rafforzare le misure di prevenzione e controllo.

Intanto il governo ha alzato il livello di risposta all’emergenza sanitaria da 2 a 3, ha predisposto test a tappeto e cancellato oltre il 60% dei voli commerciali. 

Due nuovi focolai che ci ricordano che il virus è ancora qui, tra di noi. La domanda è: dove sarà il prossimo focolaio? (Fonte: Ansa).

 

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