X

Coronavirus in Cina, Cnn: “Prima ondata i contagi erano il doppio di quelli segnalati”

di Caterina Galloni |1 Dicembre 2020 17:37

Cina, primo morto di Covid da maggio. Arriva il team Oms per studiare il coronavirus, ma 2 sono positivi (Foto Ansa)

Coronavirus in Cina: “Prima ondata i contagi erano il doppio di quelli segnalati”. A dirlo la Cnn. Incriminati i dati tra ottobre 2019 e aprile.

La Cnn si basa su informazioni contenute in documenti interni.

La soffiata offre una soffiata che offre una panoramica su quanto avvenuto tra ottobre 2019 e lo scorso aprile.

I documenti riguardano i casi di Coronavitus in Cina e sono lunghi 117 pagine. Sono stati consegnati alla Cnn da una fonte interna del Centro provinciale per il controllo e la prevenzione delle malattie dell’Hubei, che era l’epicentro dell’epidemia.

Cnn precisa: “Dati verificati da sei esperti indipendenti”

La Cnn precisa di aver verificato con sei esperti indipendenti, aggiungendo di non aver ricevuto risposte dal ministero degli Esteri di Pechino, dalla Commissione sanitaria nazionale e dalla Commissione sanitaria di Hubei, di cui Wuhan è capoluogo.

Durante le prime fasi della pandemia, la Cina avrebbe sottovalutato i casi di coronavirus nel Paese e i decessi.

Pechino è stata a lungo accusata di poca trasparenza al riguardo ma per la prima volta i dati danno un’idea della portata della situazione.

Ad esempio, il 10 febbraio la Cina ha segnalato 2.478 nuovi casi in tutto il Paese, ma i dati trapelati mostrano che, nella stessa data, la sola provincia di Hubei ha registrato 5.918 casi.

Il 7 marzo, Hubei segnalava ufficialmente un bilancio totale di 2.986 vittime ma i documenti mostrano che in realtà erano 3.456.

Coronavirus in Cina, le cifre ufficiali riportate in tutto il mondo, hanno minimizzato la gravità dell’epidemia in un momento in cui i leader mondiali stavano cercando di studiare delle strategie per bloccare la diffusione, lasciando molti paesi impreparati a ciò che stava per accadere.

Coronavirus in Cina, già 200 casi nel 2o19

I dati indicano inoltre che il numero di casi registrati nel 2019, quando il virus è emerso per la prima volta, era di 200. Fino a oggi, la Cina ha riconosciuto pubblicamente solo 44 casi nel 2019 che il 3 gennaio aveva segnalato all’Oms come “una polmonite di eziologia sconosciuta”.

L’informatore si è definito “un patriota motivato a rivelare una verità che era stata censurata e onorare i colleghi che avevano parlato apertamente”.

I documenti parlano anche di un’altra emergenza sanitaria esplosa lo scorso dicembre: la provincia di Hubei avrebbe fatto i conti con un‘epidemia di influenza con un numero di casi 20 volte superiore rispetto all’anno precedente, un’epidemia diffusa non solo a Wuhan ma soprattutto nelle vicine città di Yichang e Xianning.

“Influenza sconosciuta”. Un gran numero di casi a dicembre 2019

Wuhan, dove sarebbe emerso per la prima volta il coronavirus, è stata la terza più colpita. I dati mostrano che un gran numero di casi di influenza, anche a Wuhan, sono stati diagnosticati come “causa sconosciuta”, risalenti al 2 dicembre.

I ricercatori hanno detto alla Cnn che è possibile che alcuni di questi siano casi di coronavirus con diagnosi errata, ma non c’è modo di saperlo con certezza perché i dati non sono disponibili.

La Cina ha iniziato a metà febbraio ad aggiungere i casi “diagnosticati clinicamente” al totale ma a quel punto il virus si era già diffuso ben oltre i propri confini.

Yanzhong Huang, del Council on Foreign Relations specializzato in sanità pubblica cinese, ha detto alla Cnn: “Era chiaro che avevano commesso degli errori. Non solo errori che si verificano quando si ha a che fare con un nuovo virus, ma anche errori burocratici e politici nella gestione che hanno avuto conseguenze globali (fonte Daily Mail).

Scelti per te