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Coronavirus, Isis vuole sfruttare la pandemia. Ai suoi militanti: “Attaccate ora senza pietà”

ROMA – L’Isis è deciso a sfruttare la pandemia: comunica ai militanti di non avere pietà e di sferrare degli attacchi, probabilmente pensando che l’impegno contro il terrorismo sia meno forte a causa dell’emergenza a livello mondiale.

Un editoriale pubblicato nell’ultima newsletter di al-Naba ha invitato i militanti a seminare terrore in tutto il mondo, nonostante la diffusione del virus, e fornisce un elenco di direttive per mettersi al riparo dal contagio. Queste le regole:”stai lontano dai malati”, “lava le mani prima di mangiare” ed “evita i viaggi nelle aree colpite”, più la direttiva “riponi fede in Dio e cerca rifugio in lui”.

L’International Crisis Group ha avvertito che la pandemia Covid-19 sta minacciando la solidarietà mondiale, parte integrante della lotta agli estremisti. In una recente dichiarazione, International Crisis Group sostiene che “è quasi sicuro che Covid-19 ostacolerà gli sforzi di sicurezza interna e la cooperazione internazionale contro l’Isis, consentendo ai jihadisti di preparare al meglio attacchi terroristici sensazionali”.

E’ troppo presto per dire quali attacchi possano essere sferrati dai militanti che sfruttano l’emergenza, ma nel frattempo gli estremisti islamici alla fine di marzo hanno effettuato un attacco mortale contro l’esercito del Ciad mirato a minare il crescente impegno, in Africa, contro il terrorismo

. In vari paesi del mondo, compresi Usa e Regno Unito, ci sono segnali che i militari si stanno ritirando a causa del virus: il che potrebbe rappresentare un possibile varco agli attacchi terroristici. António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, nel mese di marzo ha fatto un appello: “Chiedo un cessate il fuoco mondiale immediato. È tempo di bloccare i conflitti armati e concentrarci sulla lotta per le nostre vite”.

“Poniamo fine alla malattia della guerra e combattiamo la malattia che sta devastando il mondo. Iniziamo fermando i combattimenti ovunque. Ora”. Alcuni gruppi estremisti stanno cercando di capire il coronavirus e come intervenire.

In Somalia, Al-Shabab legato ad Al-Qaida, a marzo ha tenuto una speciale riunione di cinque giorni con i leader il cui argomento principale era il virus. Un portavoce di Al-Shabab aveva chiarito che era prematuro dire se il gruppo avrebbe ascoltato la richiesta di Guterres o consentito agli operatori sanitari l’accesso alle aree che controlla (fonte Daily Mail).

 

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