Coronavirus, italiano a Wuhan: "Dopo due mesi possiamo uscire solo 2 ore al giorno" Coronavirus, italiano a Wuhan: "Dopo due mesi possiamo uscire solo 2 ore al giorno"

Coronavirus, italiano a Wuhan: “Dopo due mesi possiamo uscire solo 2 ore al giorno”

ROMA – Lorenzo Mastrotto, italiano che vive a Wuhan, la prima città a doversi confrontare con l’emergenza coronavirus, racconta a Leggo come si vive adesso, dopo due mesi di quarantena.

L’uomo, vicentino, spiega qual è la situazione attuale: “Solo in questi giorni hanno ripreso a circolare gli autobus, a funzionare alcune linee della metropolitana, a produrre le aziende che sono autorizzate. Ma bisognerà aspettare l’8 aprile perché riaprano la stazione dei treni e l’aeroporto per i voli interni. Insomma, è stata lunga e dura, ma finalmente ne stiamo uscendo, per questo dovete pazientare ancora un po’ e poi tornerete a sorridere anche voi”.

Il messaggio che vuol far arrivare Lorenzo ai suoi connazionali è chiaro: bisogna avere pazienza. Spiega come a Wuhan, nonostante si stia ricominciando a vivere, ancora ci siano delle restrizioni. Abbattuto il numero dei contagi, infatti, si sta riprendendo gradualmente a lavorare e muoversi: “Le macchine devono ancora stare ferme e da straniero io non posso ancora prendere la metro”.

Le aziende che hanno ripreso l’attività stanno seguendo un regime rigido: “Nell’ufficio dove lavora mia moglie sono in dieci e vanno a turni di cinque al giorno, per stare distanti, portandosi da casa la ciotola di riso da scaldare”.

“Bar e ristoranti sono tuttora chiusi, i negozi di alimentari stanno riaprendo ma non permettono l’ingresso. Funziona così. Bisogna ottenere un certificato che attesta la sana e robusta costituzione dopo due mesi di isolamento domiciliare”. Si tratta di una precauzione per evitare che il virus torni a diffondersi.

Lo stato di salute viene poi controllato dagli agenti tramite delle apposite app: “In questo modo il codice QR sul telefonino diventa verde e si può uscire massimo due ore al giorno, per andare al market. Ci mettiamo in coda, consegniamo la lista all’addetto che sta sulla porta, riceviamo la spesa e torniamo a casa”. (fonte LEGGO)

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