Coronavirus, Paesi con donne al potere migliori di quelli con leader maschi Coronavirus, Paesi con donne al potere migliori di quelli con leader maschi

Coronavirus, Paesi con donne al potere migliori di quelli con leader uomini

Nel corso della pandemia i paesi con leader femminili se la sono cavata decisamente meglio rispetto alle nazioni con leader maschili.

E’ quanto emerge da una ricerca di un team internazionale di esperti guidato dal Trinity College Dublin, in cui sono stati presi in esame i focolai di 35 paesi in cinque continenti, 10 dei quali governati da donne.

Tra le nazioni ci sono Germania, Nuova Zelanda, Danimarca e Finlandia, quattro paesi ampiamente elogiati per come hanno reagito alla pandemia.

Lo studio ha scoperto che rispetto alle nazioni con le donne al potere, i paesi con leader maschili hanno avuto sei volte in più di decessi.

Quando è stato suddiviso per morti pro capite, i paesi con leader femminili avevano 1,6 volte in meno di decessi.

E l’aumento medio di mortalità per milione di popolazione era 4,8 nei paesi guidati da donne e 21 nei paesi guidati da uomini, segnando una differenza di 4,3 volte.

Le nazioni governate dalle donne sono state anche più veloci ad appiattire la curva dell’epidemia e hanno registrato picchi più bassi nei decessi quotidiani.

Secondo i ricercatori queste nazioni sono state più veloci a entrare in lockdown rispetto a paesi come il Regno Unito o gli Usa poiché “rispetto all’economia hanno dato la priorità alla salute pubblica”.

I ricercatori affermano inoltre che i paesi guidati da donne hanno una migliore uguaglianza sociale e di reddito, nella politica a livello nazionale danno priorità al fabbisogno umano e alla generosità.

I risultati “mostrano la leadership femminile come marker di società più sane e più uguali, in cui la politica privilegia il benessere sociale a lungo termine rispetto a valutazioni economiche a breve termine”.

Il team, guidato dal ricercatore Luca Coscieme, del Trinity, ha dichiarato: “Mentre aumentavano i decessi per Covid-19, i leader hanno dovuto prendere una decisione urgente: dare priorità alla crescita economica e all’apertura del mercato o privilegiare il benessere delle persone”.

“I leader che hanno optato per la crescita economica hanno dimostrato di avere una visione a breve termine e la mancanza di comprensione del fatto che il benessere sociale (e un ambiente sano) è la base per un’economia sana”.

I ricercatori hanno mirato in modo specifico al presidente americano Donald Trump, al primo ministro britannico Boris Johnson e al presidente brasiliano Jair Bolsonaro.

Tutti e tre i paesi hanno subito il maggior numero di decessi al mondo e sono stati lenti a entrare in lockdown.

Sostengono che Trump “ha perso tempo prezioso sia nella gestione della crisi che nell’aver ignorato le raccomandazioni degli esperti di sanità pubblica”.

Hanno fatto il confronto con la Germania, guidata da Angela Merkel, che è riuscita a reprimere l’epidemia attraverso severi test e un robusto sistema di tracciamento dei contatti. (Fonte: Daily Mail)

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