Coronavirus, settimo caso in Vaticano. Nella preghiera del Papa anche i senzatetto di Las Vegas Coronavirus, settimo caso in Vaticano. Nella preghiera del Papa anche i senzatetto di Las Vegas

Coronavirus, settimo caso in Vaticano. Nella preghiera del Papa anche i senzatetto di Las Vegas

CITTA’ DEL VATICANO  –  Nuovo caso di coronavirus in Vaticano. Il bilancio sale a sette. L’ultimo caso è quello di un dipendente della Santa Sede, già in isolamento dalla metà di marzo per via della moglie, che era risultata positiva al Covid-19 dopo aver prestato servizio nell’ospedale italiano dove lavora.

Le persone del Vaticano affette da coronavirus hanno comunque tutte superato “la fase critica”, assicura il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. “Stanno migliorando. Ovviamente come in Italia e in tutti i Paesi del mondo, monitoriamo la situazione giorno per giorno, ora per ora, grazie all’impegno dei nostri medici e infermieri”, aggiunge Parolin.

Anche in Vaticano la vita è molto rallentata. Papa Francesco oggi ha deciso di prorogare fino al 4 maggio la sospensione dell’attività giudiziaria, ma comunque i diversi enti e dicasteri della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano proseguono “solo nelle attività essenziali, inderogabili e indifferibili – ha sottolineato il portavoce vaticano, Matteo Bruni -, chiaramente adottando, nella massima misura possibile, gli opportuni provvedimenti” che includono “il lavoro da remoto e criteri di turnazione, al fine di salvaguardare la salute del personale”.

Il pontefice ha rinnovato, come fa da giorni, la preghiera nella messa a Santa Marta per tutte le persone colpite in un modo o in un altro dalla pandemia. “Questi giorni di dolore e di tristezza evidenziano tanti problemi nascosti”, come quello dei senzatetto, ha detto citando “una foto che colpisce il cuore: tanti senzatetto di una città sdraiati in un parcheggio” a Las Vegas. Il Papa ha pregato anche per le famiglie con figli affetti da autismo e disabili.

Anche la Chiesa italiana prosegue nella preghiera e nell’opera di assistenza. Questa sera si replicherà il rosario trasmesso da tutti i media Cei, con una preghiera speciale a San Giovanni Paolo II, del quale oggi ricorrono 15 anni dalla morte.

“Non illudiamoci di ricominciare come prima. È una grande illusione che può solo farci male. Ma dobbiamo aprire il cuore alla speranza. E la solidarietà sostiene tutti, credenti e non credenti”, ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti.

Intanto il santuario di Lourdes in Francia ha riaperto le porte. Ma solo per accogliere nella sua struttura medico-sanitaria venti malati di coronavirus. (Fonte: Ansa)

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