LONDRA – Si chiama Steven Walsh, imprenditore di 54 anni, il super untore britannico sospettato di aver contagiato almeno altri 11 connazionali dopo aver contratto il coronavirus durante un viaggio di lavoro a Singapore. A rivelare la sua identità è stato lui stesso con un comunicato in cui afferma di essere “completamente guarito”.
Walsh resta per ora ricoverato e in isolamento, come pure la sua famiglia, “per precauzione”. Ma la notizia della sua guarigione è stata confermata anche dal servizio sanitario britannico (Nhs). “Voglio ringraziare il sistema sanitario britannico (Nhs) per l’aiuto e le cure”, ha fatto sapere l’uomo. “I miei pensieri vanno agli altri che hanno contratto il coronavirus”, ha aggiunto.
Per i suoi numerosi spostamenti e il fatto che sia stato a lungo asintomatico era stato ribattezzato super spreader, un paziente cioè in grado di contagiare numerose altre persone. Il sospetto è che abbia infettato altri 11 britannici, di cui quattro nel Regno Unito, cinque in Francia e uno a Maiorca. Tutti sono stati con lui in vacanza in Francia sulle Alpi.
Commerciante residente a Hove, nell’East Sussex inglese, Steve Walsh ha contratto il coronavirus durante il viaggio a Singapore e ha poi contagiato 5 connazionali incontrati in un resort francese della Savoia durante una successiva vacanza sulla neve, nonché uno a Maiorca, e altri 5 al ritorno in Gran Bretagna.
Nessuna delle persone in questione è al momento in gravi condizioni, precisano fonti dell’Nhs. In un comunicato diffuso dal Guy’s Hospital di Londra, dove l’uomo sta completando adesso la convalescenza in quarantena, Walsh ringrazia la stessa Nhs per le cure ricevute e aggiunge, rivolgendosi ai media: “Mi è stato consigliato di restare in isolamento in ospedale nonostante non abbia più sintomi e poi, per un periodo, in ulteriore auto-isolamento a casa”. Assicura di essersi rivolto ai medici e sottoposto all’isolamento “non appena informato della diagnosi”. Conferma quindi che anche la sua famiglia è attualmente “in quarantena per precauzione” e chiede “ai media di rispettare ora la nostra privacy”.
Fonte: Agi