Coronavirus, dopo due mesi lo Hubei esce dalla quarantena. A Wuhan fra due settimane Coronavirus, dopo due mesi lo Hubei esce dalla quarantena. A Wuhan fra due settimane

Coronavirus, dopo due mesi lo Hubei esce dalla quarantena. Wuhan fra due settimane

ROMA –  Wuhan, primo focolaio cinese della pandemia da coronavirus, ieri ha registrato gli ultimi sette decessi. Ma anche un solo contagio, il segnale che qui davvero la battaglia è stata vinta. Nello Hubei, da domani sarà reintrodotta, dopo due mesi, la libertà di movimento. La fine della quarantena. A Wuhan, capoluogo della provincia, si aspetterà invece l’8 aprile per rimuovere le restrizioni.

Hubei, dopo due mesi fine della quarantena

La provincia dell’Hubei rimuove i limiti agli spostamenti imposti due mesi fa negli sforzi per bloccare la diffusione del nuovo coronavirus. La decisione è operativa dalla mezzanotte di martedì, in base a quanto deciso e comunicato in una nota dal Comitato locale di prevenzione e controllo. Il via libera riguarderà tutti i residenti possessori del ‘codice verde’, quindi senza rischi di contagio. Anche il capoluogo Wuhan, il focolaio della pandemia, vedrà le restrizioni cadere, ma solo a partire dall’8 aprile.

In Cina 74 contagi di ritorno, solo 4 interni

La Cina vede i nuovi casi di coronavirus risalire a 78, di cui uno a Wuhan dopo 5 giorni di fila a quota zero e 74 importati dall’estero. Secondo i dati aggiornati a lunedì della Commissione sanitaria nazionale, i nuovi contagi di ritorno, in aumento al totale di 427, sono stati 31 a Pechino, 14 nel Guangdong, 9 a Shanghai, 5 nel Fujian, 4 a Tianjin, 3 nel Jiangsu, 2 sia nello Zhejiang e nello Sichuan, e 1 ciascuno per Shanxi, Liaoning, Shandong e Chongqing. I 7 nuovi decessi sono stati tutti registrati a Wuhan, focolaio della pandemia.

Le autorità cinesi per l’immigrazione hanno condiviso quasi 200.000 informazioni in entrata e in uscita con le amministrazioni doganali e sanitarie e hanno aiutato a trovare più di 100 casi importati di malattia da nuovo coronavirus (COVID-19), un terzo del totale dei pazienti COVID-19 importati in Cina. (fonte Ansa)

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