Odissea al buio in mezzo al nulla: arrivano i primi soccorsi per Allegra

La Costa Allegra (Foto LaPresse)

VICTORIA – In mezzo al mare, al buio, su una nave da crociera che ha subito un incendio, in mezzo all’Oceano Indiano (zona di squali), a neppure due mesi dal naufragio di un’altra nave da crociera sempre della Costa, la Concordia, in cui hanno perso la vita 25 persone: è la notte che stanno vivendo le 1049 persone a bordo della Costa Allegra, ferma, senza luce, a 45 chilometri dalle coste delle isole Seychelles. Insomma, letteralmente in mezzo all’Oceano Indiano.

Perché i primi soccorsi sono arrivati solo alle tre di notte, mezzanotte in Italia. Il peschereccio francese ‘Trevignon’, dirottato nella zona, è stato il primo ad arrivare. Il peschereccio oceanico, lungo 90 metri, e’ stato dirottato verso la Allegra dalle autorita’ locali e, secondo quanto riferito da Costa, nella notte sara’ raggiunto da un secondo peschereccio. Potranno cosi’ cominciare le operazioni di soccorso, mentre nella giornata di domani, arriveranno due rimorchiatori.

 

E fino ad allora i 636 passeggeri e 413 membri dell’equipaggio, tra cui 135 italiani, resteranno in una nave la cui unica cosa positiva che le Capitanerie di Porto hanno saputo dire è che “non ha problemi di galleggiamento”.

Ma l’incubo non finirà davvero neppure alle 3 di notte. Perché a quell’ora la Allegra sarà raggiunta solo da un peschereccio oceanico di 90 metri che fornirà assistenza e, soprattuto, garantirà i servizi radio, per evitare un isolamento totale.

Per essere riportati a terra, su quella terra che dista quasi 400 chilometri da loro, passeggeri ed equipaggio dovranno attendere le 19 di domani (le 16 in Italia), quando arriverà il primo dei due rimorchiatori partiti dalle Seychelles, insieme ad una patrol boat, una specie di nave militare.

A bordo dell’Allegra c’è anche un team di fucilieri di Marina del Reggimento San Marco in servizio antipirateria, i Marò, come quelli che in India, nel mare del Kerala, avrebbero ucciso due pescatori facendo esplodere un caso diplomatico. La presenza dei Marò sull’Allegra è normale, dovuta alla rotta della nave, che incrocia aree considerate a rischio pirateria. Dovevano garantire la sicurezza dai pirati. Ma il pericolo è venuto, anche questa volta, dalla stessa nave.

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