Dagli Stati Uniti arriva la notizia di un nuovo test rapido, CoVarScan, capace di rilevare la positività al coronavirus ma anche di identificare la variante da cui si è stati contagiati.
Test rapido riconosce le varianti del Covid: ecco il CovarScan
Jeffrey SoRelle, professore di patologia e autore senior dello studio pubblicato sulla rivista Clinical Chemistry, ha annunciato che utilizzando il test CoVarScan “possiamo determinare molto rapidamente quali varianti sono presenti nella comunità e se una nuova variante sta emergendo”.
Secondo i ricercatori dell’UT Southwestern Medical Center di Dallas, CoVarScan potrà rivelarsi particolarmente utile per monitorare la diffusione delle varianti e per prendere decisioni cliniche più rapide, in particolare per quanto riguarda la scelta dei monoclonali (che funzionano in modo diverso a seconda del ceppo).
Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiana, ha commentato: “Conoscere in tempi rapidi la diffusione delle varianti è utile se i numeri sono importanti, come ora; meno se i numeri dovessero scendere. Non conosciamo quale sarà il costo del dispositivo, quindi al momento non possiamo valutare se i costi-benefici saranno reali”. Lo stesso Clerici ha aggiunto: “Oggi per contrastare il Covid-19 si utilizzano gli stessi antivirali a prescindere dalle varianti. Fanno eccezione i monoclonali. Tuttavia, se in futuro saranno disponibili terapie ad hoc a seconda delle varianti, il test potrà essere molto utile”.
Come funziona il test CoVarScan
Il test CoVarScan si concentra su 8 regioni del genoma del Sars-CoV-2 che differiscono tra le varianti virali. Il test rileva le piccole mutazioni (in cui varia la sequenza dei blocchi di RNA) e misura la lunghezza di alcune regioni genetiche che tendono a crescere o a contrarsi con l’evoluzione del virus. Il metodo è basato sulla reazione a catena della polimerasi (PCR), una tecnica comune nella maggior parte dei laboratori di patologia, per copiare e misurare l’RNA in questi 8 siti di interesse.
L’efficacia di CoVarScan è stata testata su oltre 4mila campioni di tamponi nasali positivi al Covid-19, raccolti tra aprile 2021 e febbraio 2022.
Rispetto al sequenziamento dell’intero genoma, CoVarScan ha mostrato una sensibilità del 96% e una specificità del 99%. Il test è riuscito a identificare le varianti Delta, Mu, Lambda e Omicron, tra cui la versione BA.2.