Covid, dimostrata trasmissione tra mamma e feto: virus può essere contratto nell'utero materno Covid, dimostrata trasmissione tra mamma e feto: virus può essere contratto nell'utero materno

Covid, dimostrata la trasmissione tra mamma e feto: virus può essere contratto nell’utero materno

In Texas, una neonata positiva al Covid ha fornito ai medici la “prova evidente” che l’infezione può essere contratta nell’utero materno.  

La piccola è stata sottoposta a terapia intensiva non appena è nata poiché prematura e alla madre era stato diagnosticato il Covid.

Il giorno successivo alla nascita è risultata positiva al coronavirus, soffriva di problemi respiratori e febbre: due sintomi spia della malattia.

Quando gli scienziati hanno analizzato la placenta, hanno scoperto un’infiammazione e tracce del coronavirus.

Ciò dimostra che la neonata ha contratto il virus nell’utero materno e non dopo la nascita, ha spiegato il team sanitario.  

Lo studio italiano

In Italia, da uno studio condotto da Claudio Fenizia, immunologo all’Università di Milano, è emerso che una donna incinta infettata dal coronavirus potrebbe trasmetterlo al feto.

I ricercatori hanno esaminato 31 donne con Covid, che hanno partorito tra marzo e aprile. Due bambini sono risultati positivi al virus.

Hanno trovato segni del coronavirus in diversi campioni di sangue del cordone ombelicale, della placenta e, in un caso, del latte materno.

Fino a oggi, dopo la segnalazione di neonati con Covid gli scienziati hanno affermato che “non può essere esclusa” la trasmissione del virus attraverso la placenta.

Bambini e coronavirus

Dall’inizio della pandemia, i medici si sono chiesti se i bambini potessero contrarre l’infezione durante la gravidanza e stanno conducendo ricerche sui casi che riescono a esaminare.

L’HIV, Zika e alcuni altri virus possono infettare un feto con questa modalità e gli scienziati dunque sostengono che è possibile che il coronavirus agisca in modo analogo.

Amanda Evans, è una delle autrici dello studio su questo caso, presso l’University of Texas Southwestern Medical Center, Dallas, pubblicato sul The Pediatric Infectious Disease Journal.

“Il nostro studio è il primo a documentare la trasmissione intrauterina del virus durante la gravidanza”.

La bambina è nata tre settimane prima del previsto, poiché la madre ha avuto  una rottura prematura delle membrane (PROM).

Circa il 40% delle nascite premature sono dovute alla PROM, talvolta causata da un’infezione. Non è chiaro se sia stata innescata dal coronavirus.

Inizialmente la neonata sembrava in buona salute ma dato che era prematura è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva neonatale.

I medici erano consapevoli che avrebbe potuto essere stata esposta al coronavirus attraverso la madre.

Il giorno dopo la nascita, hanno scoperto che suoi parametri vitali erano cambiati. Presentava lievi difficoltà respiratorie e febbre.

Era positiva al coronavirus e i diversi tamponi sono risultati positivi per due settimane. Dopo 21 giorni, la madre e la piccola sono tornate a casa in buone condizioni fisiche. (Fonte: Daily Mail)

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