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Calma tesa in Crimea in attesa del referendum di domenica

di lgermini |14 Marzo 2014 13:06

Soldati russi a Sebstopoli

CRIMEA, SEBASTOPOLI  – “Il futuro dipende dalla tua scelta”, “Domenica torniamo a casa, in Russia”, “Ricordati dove sei nato”: sono gli slogan della campagna elettorale per il “si” al referendum sull’adesione alla Federazione guidata da Vladimir Putin a Sebastopoli, roccaforte della Flotta russa del Mar Nero, a due giorni dal voto di domenica.

I seggi si apriranno alle 8 (le 9 in Italia) e le votazioni andranno avanti fino alle 21 locali. Le organizzazioni rappresentative dei tatari hanno annunciato che boicotteranno il voto, e che non accetteranno il risultato in ogni caso.

La vittoria del ‘si’ è praticamente certa, quello che resta da vedere è il dato sull’affluenza, decisivo per consentire alla Crimea di parlare di “decisione popolare”. A Simferopoli e Sebastopoli in realtà si voterà su un doppio binario: la capitale è agganciata al voto di tutta la Penisola, mentre Sebastopoli gode di uno Statuto speciale, quindi il suo ‘si’ a Mosca sarà indipendente. Si tratta della città più popolosa, affollata dalle migliaia di militari russi che nelle ultime settimane hanno rafforzato la propria presenza.

Ma ciò non basta a far patire agli abitanti la stretta alle linee di reddito imposta da Kiev: le code, ogni giorno, si vedono davanti a tutti i bancomat e alle banche. In terra decine di notifiche: “Non è possibile effettuare la transazione”. La stretta è cresciuta nelle ultime ore, e chi usa carte di credito straniere, del circuito Visa o Maestro, è costretto a recarsi nella filiale di una banca russa. Nelle strade intanto sono apparse nei baracchini le maschere di Iulia Timoshenko, affiancate a quelle di Scream, il celebre horror film americano, o quelle di Shrek.

In piazza Nahimov, simbolo della rivolta contro Kiev, ogni sera si suona, giovedi è stata la volta della musica classica, che ha inondato le decine di presenti, molti i giovani. Un furgone con gli altoparlanti diramava le parole d’ordine, un megascherzo trasmetteva le immagini della II Guerra mondiale e della “gloriosa avanzata dell’Armata rossa”, come anche il viaggio dei “Lupi della notte” e del loro leader Aleksander, arrivati ieri con 30 tonnellate di aiuti.

Un signore con una bicicletta ornata fa un ‘flashmob’ solitario nel centro: “Ciao, da giovane ero marinaio – dice – ho visto Napoli, Bari, Trapani. Un grande saluto all’Italia, e viva la Russia”. Intanto si continuano a registrare difficoltà per i giornalisti, mentre arrivano notizie che un reporter francese sarebbe stato arrestato da militari filorussi. Ma tutt’attorno si respira la calma tesa che porterà al referendum: militari russi girano con i cani anti-esplosivo, e il tam tam è quello di “prestare la massima attenzione”. Si temono provocazioni, episodi di violenza, che potrebbero macchiare di sangue il referendum.

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