Crisi, Standard & Poor’s taglia il rating del Fondo salva-Stati

NEW YORK – L’agenzia internazionale Standard & Poor’s taglia il rating dell’European Financial Stability Facility (Efsf) a ‘AA+’ da ‘AAA’ dopo l’ondata di downgrade di paesi europei decisa venerdì scorso.

Dopo il taglio del rating di Francia e Austria ”gli strumenti di debito di lungo termine emessi dall’Efsf – afferma Standard & Poor’s in una nota – non sono sostenuti dalle garanzie di membri con rating AAA. E ora sono coperti da garanzie di membri con AA+. Riteniamo che i rafforzamenti necessari per bilanciare quella che noiriteniamo una ridotta capacità di credito dei garanti dell’Efs al momento non ci siano”.

Il declassamento di Esfs operato da S&P ”non riduce la capacità di prestito di 440 miliardi di euro” del Fondo che ha ”mezzi sufficienti per rispettare i suoi impegni”: così una nota del presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker sulla decisione di Standard&Poor’s. L’adeguatezza della dotazione di 500 miliardi di euro del nuovo fondo salva-stati Esm, che sostituirà da luglio l’Esfs, ”sarà rivalutata entro marzo”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker.

Prendendo nota della decisione di S&P, che segue il declassamento di venerdi’ scorso di 9 paesi della Ue, Juncker ricorda che l’Efsf ”continua ad avere assegnato il migliore rating possibile da parte di Moody’s (Aaa) e Fitch (AAA), che ne sottolineano la solidità”’. Nessuna di queste agenzie di rating, ”ha indicato” azioni di declassamento dell’Efsf ”nell’immediato futuro”.   La decisione di S&P ”non riduce la capacità di prestito di 440 miliardi di euro. L’Efsf – afferma il presidente dell’Eurogruppo – ha mezzi sufficienti per rispettare i suoi impegni rispetto ai correnti e potenziali futuri aggiustamenti di programmi e continuerà ad essere sostenuto da garanzie  incondizionate e irrevocabili degli stati membri della zona dell’euro”.

”Siamo in una situazione gravissima”: lo ha detto Mario Draghi nelle vesti di presidente dell’autorità europea per i rischi sistemici in audizione davanti alla commissione parlamentare economico-finanziaria. Trichet, ha ricordato Draghi, aveva parlato di ‘dimensioni sistemiche’ ma ”da allora la situazione è peggiorata”. E’ ”vitale” che le decisioni prese dai leader europei sui fondi salva-Stati siano attuate ”tempestivamente e completamente”.  Bisognerebbe ”imparare a vivere senza le agenzie di rating” o quanto meno ”imparare a fare meno affidamento” sui loro giudizi.

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