MOSCA – Cristian D’Alessandro e gli atri attivisti detenuti in Russia sono liberi. La Duma russa ha approvato una modifica al progetto sull’amnistia promosso da Vladimir Putin che la estende anche agli attivisti di Greenpeace, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro, accusati di teppismo e liberi su cauzione. Lo scrive Interfax precisando che in base a questa formulazione essa varrà pure per imputati in attesa di giudizio.
Il testo iniziale del provvedimento legislativo in discussione prevedeva che le persone sotto inchiesta con l’accusa di teppismo o reati di portata analoga potessero essere amnistiati solo dopo una sentenza. Ma l’emendamento votato oggi dalla Duma – e apparentemente pensato proprio per chiudere il contenzioso internazionale innescato dal fermo degli attivisti della nave Arctic30 impegnati in un tentativo di abbordaggio di protesta contro una piattaforma artica del colosso russo degli idrocarburi Gazprom – modifica il quadro. La legge dovrebbe essere approvata definitivamente oggi anche in seconda lettura.
Secondo gli esperti l’amnistia riguarderà circa 25mila persone, tra già condannati e in attesa di giudizio. Potrebbe entrare in vigore già domani, con la pubblicazione del testo ufficiale, e sarà poi attuata entro sei mesi. Quasi 50 gli emendamenti presentati e votati. Respinta tuttavia la modifica che avrebbe permesso di liberare anche i militanti dell’opposizione accusati di disordini di massa nella manifestazione del 6 maggio 2012 in piazza Bolotnaya a Mosca contro Vladimir Putin: potranno beneficiare dell’amnistia solo le persone accusate di avervi partecipato, non quelle accusate di aver organizzato i disordini e di aver usato violenza contro le forze di polizia.
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