NEW YORK – La “guerra delle statue sudiste” potrebbe fare un’altra vittima eccellente nel cuore di Manhattan, a New York: Cristoforo Colombo, il cui monumento si erge di fronte all’ingresso principale di Central Park.
La recente revisione ordinata dal sindaco della città, Bill de Blasio, dopo i fatti di Charlottesville per alcuni rappresentanti del consiglio municipale dovrebbe riguardare anche la statua dell’esploratore italiano, anche se la sua figura non ha nulla a che fare con la Guerra di Secessione.
A motivare la richiesta è l’accusa mossa a Colombo di essere stato un conquistatore “spietato” che ha ucciso e fatto schiavi migliaia di nativi d’America. Un punto su cui gli storici sono da sempre divisi.
Il monumento a Cristoforo Colombo è uno dei più significativi e più iconici della Grande Mela. La statua sorge a Columbus Circle, davanti all’ingresso principale di Central Park sulla 59/ma strada.
Fu eretta nel 1892 su un piedistallo di circa 21 metri in occasione del 400° anniversario della scoperta dell’America. La piazza di Columbus Circle deve la sua importanza anche al fatto che è il punto esatto dal quale vengono misurate tutte le distanze ufficiali dalla città di New York.
La commissione nominata da de Blasio avrà ora 90 giorni di tempo per esaminare statue e monumenti in città che possono istigare all’odio, alla divisione o al razzismo e all’antisemitismo. Secondo Libby O’Connell, storica emerita per History Channel nonché esperta di storia americana, la statua di Colombo non dovrebbe essere tirata giù. “Non è un santo – ha sottolineato – ma non del tutto un cattivo. Ha avuto il merito di contribuire alla scoperta da parte degli europei del nord e del sud dell’America”.