Cuba vara il suo “piano casa”: licenze liberalizzate per combattere gli abusi

Raul Castro

Anche la comunista Cuba vara il suo piano casa. Il governo di L’Avana cerca di combattere gli abusi edilizi e la penuria di case con una maggiore flessibilità nella concessione di licenze di costruzione. Il nuovo corso edilizio è frutto di un piano approvato lo scorso 17 febbraio e, secondo  il direttore di architettura dell’Istituto nazionale della casa Roberto Vazquez, permetterà “di cominciare i lavori per molte costruzioni che non avevano i permessi”.

Il presidente Raul Castro ha annunciato nel gennaio 2009 l’autorizzazione ai cittadini di costruire case con le loro risorse. “Basta vietare. Che facciano la loro casa con ciò che possono”, affermò il fratello di Fidel . Fino ad oggi, infatti,  i permessi di costruzione si concedevano ad un numero limitato di casi e dopo un lungo processo burocratico, il che alimentava l’illegalità.

La nuova normativa concede licenze di costruzione ai proprietari di terreni o di terrazze e permette “cambi di destinazione d’uso di locali come garage o magazzini a uso abitativo”. Saranno concesse le licenze di lavoro che siano supportate da un progetto e che “non compromettano la stabilità del palazzo”, ha detto Vazquez parlando all’emittente Radio Rebelde. Si stima che a Cuba, con una popolazione di 11,2 milioni di persone, manchino 600 mila abitazioni, in parte a causa dei tre uragani che hanno colpito l’isola nel 2008 provocando perdite pari a 10 miliardi di dollari.

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