L'AVANA – Sulla scia della visita del Papa a Cuba, il governo dell'isola ha annunciato che il prossimo Venerdi' Santo sara' non lavorativo. La decisione, anticipata dal presidente Raul Castro al Pontefice poco prima della sua partenza da L'Avana, e' stata ufficializzata oggi, in attesa di una decisione definitiva ''degli organi superiori'' competenti.
E alla visita del Papa fa esplicito riferimento la nota con cui il governo cubano diffonde la notizia del primo Venerdi' Santo festivo da decenni, ricordando che alcuni minuti prima della partenza del Papa da L'Avana, Castro ''aveva manifestato a Benedetto XVI che accoglieva la richiesta'' fatta dal Pontefice il giorno 27, ''in considerazione di Sua Santita' e del felice risultato della trascendentale visita nel paese''. Allo stesso modo, nel dicembre 1997, l'allora presidente Fidel Castro, in via eccezionale, aveva stabilito che il 25 dicembre fosse giorno di festa in vista della visita che Papa Giovanni Paolo II avrebbe fatto nell'isola nel gennaio 1998. L'Avana aveva successivamente confermato in modo permanente la decisione presidenziale.
"Il fatto che le autorità cubane abbiano tempestivamente accolto la richiesta del Santo Padre al presidente Raul Castro, dichiarando il prossimo Venerdì Santo giorno non lavorativo, è certamente un segno molto positivo", ha d'altra parte sottolineato il direttore della sala stampa vaticana Federico Lombardi. La Santa Sede, ha aggiunto padre Lombardi, ''si augura che ciò favorisca la partecipazione alle celebrazioni religiose e felici festività pasquali, e che anche in seguito la visita del Santo Padre continui a portare i frutti desiderati per il bene della Chiesa e di tutti i cubani".
Numerosi storici dell' Avana ricordano che la cancellazione del Natale e del Venerdi' Santo dalle festivita' dell'isola era nata dalla contrapposizione tra il governo cubano e la chiesa, e cio' perche', dopo il trionfo della 'revolucion' guidata da Fidel e del crollo della dittatura di Fulgencio Batista, Cuba apri' le porte al marxismo.
In un primo momento, i sostenitori di Fidel e del 'Che' Guevara – soprattutto i giovani comunisti – organizzavano durante il Natale diverse attivita' volontarie, proprio per depotenziare le celebrazioni natalizie.
Il Natale venne poi abrogato ufficialmente nel 1969, non per spirito antireligioso – venne precisato in quel momento – ma per la necessita' di non distogliere forze lavorative vitali dallo sforzo che il paese era chiamato a fare nella 'zafra', la raccolta della canna da zucchero, prodotto chiave dell'economia cubana.
I numerosi cattolici dell'isola, e anche tanti non cattolici, hanno comunque continuato a festeggiare le celebrazioni natalizie sia nelle loro case, con presepi e pranzi speciali, sia recandosi in chiesa.