Darfur: “Francesco Azzarà di Emergency è nelle mani della tribù dei Rezegat”

Pubblicato il 16 Agosto 2011 - 10:25 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Azzarà

NYALA – Francesco Azzarà, l’operatore di Emergency rapito lunedì a Nyala, in Darfur, è nelle mani di un sottogruppo della tribù araba filogovernativa dei Rezegat. Lo scrive ‘Il Corriere della Sera’. I Rezegat, spiega ‘Il Corriere della Sera’, sono arabi nomadi e negli anni scorsi sono stati la spina dorsale dei janjaweed, i “diavoli a cavallo” cioè i miliziani irregolari che terrorizzavano i civili darfuriani, neri e africani, razziando i loro villaggi, bruciandoli e radendoli al suolo, violentando le donne, rapendo i bambini e ammazzando a sangue freddo gli uomini.

Azzarà, operatore italiano di Emergency, è stato rapito a Nyala, capitale del sud Darfur, il 14 agosto, alle ore 17 locali, mentre si trovava in auto diretto verso l’aeroporto della città. Azzarà, 34 anni, è alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico che Emergency ha aperto nel luglio del 2010. L’organizzazione ha immediatamente attivato in Darfur e a Khartoum tutti i contatti a sua disposizione.

L’Unità di Crisi della Farnesina, in stretto contatto con Emergency e la missione Onu in Darfur (Unamid) e in pieno coordinamento con l’ambasciata a Khartoum, ha attivato tutti i canali disponibili presso le Autorità locali per una soluzione della vicenda. D’accordo con Emergency, con cui si mantiene un collegamento continuo, la Farnesina chiede inoltre il silenzio stampa per facilitare la liberazione del connazionale.